Domanda: Secondo l’ebraismo esistono gli unicorni? Mi pare di aver sentito che è scritto nella Torà che esistano!
Risposta: Ebbene sì, crediamo negli unicorni. Io li ho visti e immagino che anche tu li abbia visti.
La Torà narra che gli Israeliti costruirono un Mishkàn, un santuario nel deserto. D-o istruì loro di creare le pareti esterne con la pelle di un animale misterioso che si chiamava tachash (Esodo 25:5).
I nostri saggi descrivono il tachash come un animale del deserto con una meravigliosa pelle multi-colore e un corno in mezzo al suo capo. Il tachash apparve all’improvviso durante la costruzione del Mishkàn dopodiché sparì senza lasciar traccia e non fu più rivisto (Talmùd di Gerusalemme, Shabbat 2:3; Talmùd Babilonese, Shabbat 28a).
C’è un messaggio potente dietro a questa descrizione incantevole. La costruzione del Tempio è un simbolo della nostra missione di vita di creare una casa per D-o in questo mondo e di fare delle nostre vite un santuario in cui la santità può risiedere.
La vita è composta da molti momenti sfuggenti. Gli anni volano, le giornate vanno e vengono e le opportunità appaiono e scompaiono; come il tachash, oggi ci sono, e domani no.
Ognuno di questi momenti è multicolore, poliedrico e stratificato. A volte abbiamo giornate buone e giornate meno buone; perfino nelle giornate buone possono esserci delle sfide e durante giornate meno buone possono esserci anche delle benedizioni.
Per quanti colori ci siano in una giornata, c’è solo un corno che punta (o indica) davanti. Tutto ciò che affrontiamo, ogni giorno dell’anno punta in una direzione. Infatti siamo tutti qui per un periodo breve per compiere la nostra missione di rendere il nostro mondo più buono e più felice. Ogni interazione che abbiamo, ogni esperienza che viviamo, ogni persona che incontriamo e ogni posto che visitiamo ha lo stesso unico scopo: ovvero, fare di questo momento un momento santo.
Pertanto hai visto il misterioso tachash. L’hai visto in questo bellissimo momento che stai vivendo proprio ora. Presto sparirà. Afferralo per il corno.
Rav Aron Moss, Chabad.org.
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