La costruzione del primo Bet Hamikdàsh da parte di re Shlomò si concluse nell'anno 2935 del calendario ebraico (826 a.e.v.) e fu considerato il Santuario per eccellenza non solo perche fu il primo, ma anche perché la sua edificazione fu prevista fin dai tempi di Moshè. Si trattava di un enorme complesso creato con pietre di notevoli dimensioni e materiale prezioso di ogni tipo, oro, argento e stoffe pregiate.
La sua costruzione, i cui dettagli sono spiegati approfonditamente in Divrè Hayamim II e nella Mishnà Middot, richiese sette anni di intenso lavoro e la partecipazione di tutto il popolo. Esistono moltimidrashìm al riguardo, quasi a significare che fu un momento di illuminazione ed elevazione per tutto il creato. Tutti gli ebrei che vi si recavano, durante le tre festività in cui era previsto il pellegrinaggio al Tempio (Pessach, Shavu'ot e Sukkot), potevano vedere con i loro occhi i miracoli che vi si svolgevano.
Questi furono i dieci miracoli del primo Tempio:
- nessuna donna abortì mai per l'odore della carne dei sacrifici che non si potevano mangiare;
- la carne dei sacrifici non giunse mai a putrefazione;
- non si vide mai una mosca volare nel Bet Hamitbachayim, luogo in cui si macellava la carne dei sacrifici;
- non si riscontrò mai nessuna impurità nel Sommo Sacerdote nel giorno di Kippur;
- il fuoco del Mizbeach Hanechoshet-Altare di bronzo, sul quale venivano effettuati i sacrifici, non si spense mai benché l'altare fosse all'aperto;
- la colonna di fumo che si alzava dal Mizbeach Hazahav-Altare d’oro, dove venivano bruciati gli incensi, non fu mai spostata dal vento né a destra né a sinistra ma si innalzava diritta verso il cielo;
- non si trovò mai alcun difetto nell'Omer, nei Lechem Mishnè e nel Lechem Hapanim(tutte offerte farinacee);
- benché durante le festività il Bet Hamikdash fosse occupato da migliaia di persone, che stavano strette in piedi, non mancò mai il posto per inchinarsi;
- né un serpente e né uno scorpione hanno mai causato danno a coloro che si recavano a Yerushalayim per portare le offerte al Santuario;
- nessuno disse mai "non c’è abbastanza posto per dormire a Gerusalemme" durante le tre feste di pellegrinaggio;
Dopo 410 anni di splendore, nel nono giorno del mese di Av dell'anno 3345 del calendario ebraico (416 a.e.v.), il primo Bet Hamikdash fu barbaramente distrutto dall'imperatore babilonese Nevuchadnetzar. Questo triste evento segna la fine di un'epoca per il popolo ebraico e l'inizio del cosiddetto esilio babilonese.
Dal punto di vista architettonico, il Bet Hamikdash era una costruzione enorme che ricopriva un'area di circa 15.000 metri quadri (125 m di lato). Muri e soffitti erano in legno di cedro, finemente decorati con oro, disegni di palme e fiori. Il Tempio era diviso in tre parti principali:
- il Chatzer, in cui era situato il Mizbeach Hanechoshet, sul quale si svolgevano i sacrifici;
- il Kodesh: a sud era posta la Menorà, a nord il Shulchan, il tavolo dei dodici Pani di Presentazione; al centro il Mizbeach Hazahav, sul quale veniva bruciata la Ketòret(miscela di undici incensi);
- il Kodesh Hakodashim, luogo a cui nessuno aveva accesso tranne il Cohen Gadoldurante il giorno di Kippur. In esso era posto l'Aron Hakodesh (l'Arca santa).
- Nel Bet Hamikdash aveva anche sede il Sinedrio, il tribunale rabbinico costituito da 71 giudici che trattavano le cause più importanti e prendevano le decisoni capitali. L'unico ricordo che ci rimane delBet Hamikdash è il Kotel Hamaaravi, il Muro Occidentale, conosciuto anche come il Muro del Pianto che mai nessuno - romani, cristiani o musulmani - riuscì ad abbattere malgrado i ripetuti tentativi. Oggi è luogo di pellegrinaggio per migliaia di persone, che vi si recano per pregare e per chiedere ad Hashem di avere misericordia del suo popolo costruendo, presto nei nostri giorni, il terzo e ultimo Bet
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