Ogni giorno nelle nostre preghiere chiediamo che venga ricostruito il Beit Hamikdàsh. Questa richiesta comprende la maggior parte di ciò di cui necessita l’ebreo; gran parte delle sofferenze subite nel corso delle generazioni è dovuta al fatto che il Beit Hamikdàsh è stato distrutto.

L'amidà è la preghiera quotidiana che racchiude il maggior numero di richieste sulla propria vita che l'ebreo presenta al Sign-re. Guardando attentamente nel siddùr, ci rendiamo conto che molte di queste richieste citano la ricostruzione del Beit Hamikdàsh e da ciò si deduce quanto sia importante questo evento non solo per il popolo ebraico come collettività ma anche per la vita personale di ciascuno. Per quale motivo il Beit Hamikdàsh riveste tutta questa importanza?

L'importanza del Beit Hamikdàsh

Anzitutto,la mancanza del Santuario impedisce di mettere in pratica più di due terzi delle mitzvòt, poiché i sacrifici e i lavori legati al Beit Hamikdàsh sono tutte norme subordinate alla sua esistenza.

Non esistono infatti solo le norme della kasherùt e dello Shabbat, ma l’ebraismo comprende un mondo molto più ampio, di cui fanno parte anche i sacrifici e tutti i relativi precetti, il candelabro e le norme sull'accensione dei lumi e via dicendo. Ai nostri tempi possiamo solo studiare questa categoria di mitzvòt e immaginarle nella nostra mente, ma la Torà è un insegnamento di vita che deve essere applicato nella pratica. Attendiamo quindi con impazienza il momento in cui ci si ripresenterà di nuovo la possibilità di eseguire tutte le mitzvòt della torà per poter riavere una vita ebraica completa.

Il Beit Hamikdàsh però non è solo un luogo dove si serve D-o; esso è anche il luogo in cui il Creatore del mondo risiede e rivela la Sua presenza al suo popolo. La Torà ci comanda di recarci al Santuario tre volte all'anno: a Pesach, Shavuòt e Sukkot; a questo proposito dicono i nostri Saggi: "Come una persona veniva a farsi vedere, veniva anche a vedere". In altre parole, l'ebreo si recava al Beit Hamikdàsh per farsi vedere da D-o e allo stesso tempo assisteva ad una rivelazione Divina tale da trasmettergli la forza di vivere una vita impregnata di Divino per tutto l'anno, anche dopo che era ritornato nella propria casa a riprendere la vita quotidiana.

La mishnà afferma che all'interno del santuario di Gerusalemme avvenivano 10 miracoli, e colui che assisteva a questi miracoli non doveva più sforzarsi di avere fede, poiché vedeva il Divino con i suoi occhi. Nel Beit Hamikdàsh, tutti percepivano e vedevano la presenza Divina.

La richiesta contenuta nella preghiera per la ricostruzione del Beit Hamikdàsh è proprio questa: è la brama di poter rivedere coi propri occhi la presenza di Hakadosh Baruch Hu in un mondo buio.
Il Beit Hamikdàsh che verrà ricostruito in futuro sarà di livello spirituale ancora maggiore rispetto ai primi due. Sarà considerato il luogo più sacro del mondo da tutti i popoli, com'è scritto nei profeti: "Poiché la Mia casa sarà una casa di preghiera per tutti i popoli".
Dobbiamo tutti prepararci intensificando lo studio delle regole concernenti la costruzione del Beit Hamikdàsh, avvicinando così la venuta di mashiach che lo costruirà presto ai nostri giorni.