Esistono varie leggi legate all'accensione delle luci di Chanukà (come esistono leggi che riguardano altre Mitzvòt), che devono essere eseguite in una determinata maniera. Possiamo apprendere molto dal modo in cui una mitzvà viene compiuta. Ed in queso caso, non solo le luci di Chanukà, ma tutto ciò ad esse relativo, raccontano una storia.
Basta pensare che, oltre al fatto che le luci di Chanukà ricordano il miracolo dell'olio nel Bet-Hamikdash, l'accensione delle fiammelle simbolizza anche il propagarsi della Torà e delle mitzvot, che illuminano la nostra vita con luce Divina.
È scritto nelle nostre sacre scritture:
“Una mitzvà è una candela e la Torà è la luce”.
Tutti sappiamo che durante la prima notte di Chanukà accendiamo una fiammella; durante la seconda, due, e cosi, ogni notte aumentiamo una candela, finché l'ottava notte tutte le luci di Chanukà brilleranno. Cosa c'insegna tutto questo? La risposta è semplice: quando realizziamo una buona azione, una mitzvà, non dobbiamo sentirci soddisfatti, ma tentare di migliorare sempre di più in un crescendo.
Consideriamo un altro fatto: poniamo nella l'olio e gli stoppini, oppure le candele... Ma scordiamo di accenderle! Abbiamo compiuto la mitzvà? Certamente no, perché la mitzvà consiste nell’accendere le candele. Questa è una lezione pratica per tutti noi ovvero che nelle luci di Chanukà vediamo il simbolo della disseminazione della Torà e delle mitzvòt.
Tutte le volte che aiutiamo un amico ad apprendere una legge della Torà o a fare una mitzvà, stiamo di fatto “accendendo una luce”.
Supponiamo di trascorrere un certo lasso di tempo con questo amico, senza avergli insegnato nulla di Torà e mitzvà, è come preparare le candele di Chanukà senza accenderle! Pensiamo a quante candele potremmo accendere, quanta luce spargere! E la cosa meravigliosa è che una “candela” accesa può accenderne un'altra e cosi via, generando una luce infinita.
C'è un altro fatto da considerare nello spartire il proprio sapere: beneficiamo altri e non perdiamo nulla, cosi come si può accendere una candela con un'altra candela senza perdere nulla della sua luce. Basta una candela per generare una luce costante.
Ecco un altro esempio dei simbolismi di Chanukà: sappiamo che non è necessario accendere una grande fiamma. Una fiammella è sufficiente per Chanukà. La lezione? A volte è necessario un minimo sforzo per salvare un amico dal buio totale. A volte, una buona parola è sufficiente a cambiare un destino.
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