Non di Solo Pane Vive L’Uomo, ma Può Vivere di Tutto Ciò che Esce dalla Volontà del Signore (Devarìm 8, 3)

Il nucleo centrale di ogni esistenza è la volontà Divina, che ne costituisce l’anima, l’essenza e lo scopo.

Tale volontà Divina si esprime nelle parole della Creazione – Sia la luce…; La terra produca germogli che facciano seme…; La terra produca esseri viventi… – che esprimono il desiderio di D-o che esista questo mondo secondo il suo volere.

La volontà Divina fu lo strumento che originò la Creazione e che le permette di sopravvivere giorno dopo giorno.

L’anima discende nel corpo materiale dell’uomo in questo mondo allo scopo di effondere scintille di santità.

Coprendosi di un corpo fisico che mangia, si veste e fa uso di oggetti e forze propri all’esistenza terrena, l’anima è in grado di riportare in luce la volontà Divina insita in ogni manifestazione materiale. L’uomo, infatti, ogni qual volta utilizza qualcosa, direttamente o indirettamente, serve il suo Creatore; penetra la sua conchiglia di mondanità senza altro scopo che il rivelare e realizzare la volontà Divina.

Un uomo desidera il cibo solo quando il suo corpo ha fame, tuttavia in verità la sua brama fisica non è altro che l’espressione e l’esteriorità di un impulso più profondo: la brama dell’anima nei confronti delle scintille di santità, che sono il vero oggetto e il traguardo della missione nella vita fisica.

(Rabbi Dov Ber di Metzeritch)

Il Signore Tuo D-o Passerà Davanti a Te Come un Fuoco Divoratore (Devarìm 9, 3)

Tra il gelo e l’idolatria sta una separazione molto esile. È scritto Il Sign-re tuo D-o passerà davanti a te come un fuoco divoratore. La Divinità è una fiamma ardente.

Lo studio della Torà e la preghiera richiedono un cuore al pari infuocato così che tutte le mie ossa proclamino le parole del Signore.

(Rabbi Sholom Dov Ber di Lubavitch)

I Piedi Freddi

Rabbi Nechemià di Dubrovna disse:

Una volta vidi frustare un soldato russo. La sua colpa? Mentre stava di sentinella in una notte di inverno, i suoi piedi erano gelati nelle calzature.

Il suo comandante lo redarguì: «Devi sempre ricordare che hai fatto il giuramento di servire lo zar. Questo solo pensiero deve essere sufficiente a riscaldarti».

«Per 25 anni – concluse rabbi Nechemià – trassi ispirazione da questo incidente per il servizio quotidiano al Signore D-o Onnipotente».

… Amare il Signore Vostro D-o e… Servirlo con Tutto il Vostro Cuore… (Devarìm 11, 13)

Che cos’è il servizio del cuore? È la preghiera. (Talmud Ta’anìt 2a).