Perché la porzione relativa a Shekalìm si legge prima di quella relativa a Zachòr (ricordo di ciò che fece Amalek)?
Si è già spiegato come i Saggi stabilirono che si leggesse la Parashat Shekalìm in prossimità di Rosh Chodesh Adar: perché proprio dal primo giorno di questo mese era in uso ricordare al popolo di portare l’offerta di mezzo shekel in tempo. L’argomento, tuttavia, richiede ulteriori spiegazioni.
Perché era necessario ricordare al popolo l’adempimento di questa mitzvà proprio in prossimità del mese di Adar? Anche il precetto che comanda di ricordare ciò che Amaleq fece al popolo ebraico trova il suo adempimento durante il mese di Adar e, per di più, questo ricordo fu un obbligo per il popolo ebraico alquanto tempo prima rispetto alla mitzvà relativa al mezzo shekel.
La risposta è che proprio per il merito che si consegue con l’adempimento della mitzvà del mezzo shekel il popolo ebraico merita di avere la capacita di cacciare Amaleq.
D-o comandò a Israel di dare il mezzo shekel sottintendendo all’atto un significato nascosto, di protezione dell’anima di tutto popolo.
Adempiendo a questo precetto Israel si protegge da ogni potenziale erede di Amaleq che potrebbe arrecargli danni altrettanto gravi, provvedendo, cosi, a procurarsi un rimedio prima dell’attacco.
Resh Lakish disse: Ovviamente e noto a Colui che parlò e il mondo comincio ad esistere, che Haman era destinato a offrire shekalim contro Israel (cioè le monete d’argento che egli offri al re Achashverosh in cambio del diritto di uccidere gli ebrei; questi fatti avvennero al tempo della regina Ester, cf Meghillà di Ester, LULAV 2002). D-o, pero, ebbe i suoi shekalim prima di quelli di Haman. Questo è il motivo per cui la Mishnà insegna: Nel primo giorno del mese di adar annunceremo [la richiesta di portare] Shekalim (Meghilla 13b).
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