Rabbi Ya’akòv Yitzchàk di Lublino, conosciuto come Chozeh, o Veggente, per le sue capacità divinatorie, ricevette un giorno la visita di un macellaio. Egli non sapeva se macellare o vendere le proprie bestie prima dell’imminente festività e voleva il consiglio dello tzadìk. Il macellaio temeva che, se le avesse uccise e avesse fatto esaminare i loro organi vitali, li avrebbero trovati tarèf, nel qual caso l’intero animale sarebbe stato da scartare. Lo tzadìk chiese una descrizione scritta di ciascun capo e poi esaminò l’elenco insieme al macellaio dicendogli quale bestia era da considerarsi kashèr e quale tarèf. A proposito di uno degli animali, egli esclamò: «Per questo non so cosa dire, perché quando verrà aperto si vedrà che vi è implicata una questione legale. Io non posso sapere se il rabbino che sarà consultato deciderà che la bestia sia kashèr o tarèf a causa di tale she’elà, perché, riguardo alle decisioni in merito alla halachà, è scritto che la Torà non è nei cieli».
Tratto da Cyber Derashà
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