In Israele viveva un uomo ricco e benestante. Dopo la sua morte, lasciò grandi ricchezze alla moglie che, rimasta sola, decise di lasciare il paese. Non potendo viaggiare con tutti i suoi beni, li vendette in cambio di monete d’oro di gran valore. Nascose le monete sotto un cumulo di brocche in ceramica che riempì di miele. Dopodiché andò da un caro amico del defunto marito e gli chiese cortesemente di averne cura fino al suo ritorno. Quest'ultimo accolse la sua richiesta e la vedova intraprese il suo viaggio serena e a cuor leggero.
Qualche tempo dopo, il figlio dell’amico si sposò e per l'occasione il padre organizzò un gran banchetto invitandovi tutti gli amici e conoscenti. Durante la cena nuziale si accorse che mancava del miele. Si ricordò delle brocche della vedova e pensò che prendere in prestito un po’del miele lasciatogli in custodia, non sarebbe stato tanto grave. Dopo aver riempito qualche coppetta, fu incuriosito da un attraente luccichio proveniente dal fondo del recipiente : immerse le mani nel miele e ne uscirono piene di belle, rutilanti e allettanti monete d'oro.
Alla vista di queste, l’uomo dimenticò la sua amicizia e rubò tutto, ricolmando le caraffe solo con del miele.
L'ingenua vedova tornò e si diresse subito verso l’abitazione dell’amico con l'intento di recuperare i suoi recipienti e il tesoro che contenevano. L'uomo l'accolse con onore e deferenza, ma non ritrovando i suoi beni capì di essere stata derubata da colui che considerava una persona fidata…
Con il cuore in mano la vedova lo supplicò affinché le venissero restituite le monete ma costui si finse stupito, come se non sapesse di cosa stesse parlando: “Brocche di miele mi hai dato e brocche di miele ti ho restituito…”
Alchè povera donna decise di rivolgersi alle autorità. Si recò in tribunale e denunciò l'uomo disonesto per furto. Il giudice, purtroppo, le rispose che, non disponendo di prove concrete non c'era modo di trovare una soluzione. Turbato, tuttavia, dalla disperazione della vittima, le consigliò di rivolgersi al re Shaul, noto per la sua saggezza. Ma anche il re non poté nulla per lei. La vedova si rassegnò al suo destino e tornò a casa a mani vuote…
In quel periodo il piccolo David era un semplice pastore che suonava la sua inseparabile arpa lodando con ardore il Creatore.
Quel giorno, mentre suonava e cantava, vide da lontano una signora che camminava piangendo disperatamente. Le venne incontro e l'interpellò sul motivo del suo immenso sconforto.
“Come posso aiutarla?” Le domandò.
“Figlio mio, se neppure il re Shaul è riuscito ad aiutarmi, come potresti tu esserne in grado?”
Davanti all'insistenza del giovane, la donna si arrese e gli espose il suo triste racconto. David cominciò a riflettere e ad un tratto i suoi occhi s'illuminarono: “Torni dal re Shaul e gli riferisca che David, figlio di Ishai, ha trovato la soluzione al diverbio!”
Quando re Shaul sentì queste parole, mandò a chiamare il furfante e il piccolo David. Tutti e tre si ritrovarono davanti al monarca. Il ladro giurò di non aver mai visto le monete della vedova.
Il re allora si rivolse al piccolo David e gli domandò: "Cosa ne pensi figlio mio?"
David reagì esigendo che gli venissero portate le brocche di miele appartenenti alla querelante. Le prese e le ruppe una per una scaraventandole contro il pavimento. Indi, frugò tra i cocci e, con aria vittoriosa, prese uno dei frantumi in mano ed esclamò: "La donna ha ragione! La prova è qui davanti a noi: una moneta è rimasta attaccata ad una delle brocche!"
Il colpevole arrossì dalla vergogna, si gettò ai piedi del re implorandolo di perdonargli il suo misfatto.
In tutta la terra d'Israele cominciò a spargersi il racconto dell'episodio e il popolo capì che dietro a quel semplice pastore si nascondeva una creatura dotata di gran perspicacia. Il popolo non ebbe torto: quel bambino diventò nientemeno che il grande re David.
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