Domanda: Ho dedicato la mia vita ai miei figli e all’occuparmi di ogni loro necessità, ma se mi capita di chiedere loro un bicchiere d’acqua si lamentano senza fine. Come mai i genitori sono più dedicati ai figli di quanto i figli non lo siano verso i genitori?
Risposta: Siamo tutti discendenti di Adam e Chavà, i primi esseri umani. Da loro abbiamo ereditato gli elementi che formano la natura umana. Essi non avevano genitori: non sono nati da genitori ma sono stati creati, e non avevano un cordone ombelicale. È per questo che il desiderio di occuparsi dei propri figli è parte della natura umana, mentre occuparsi dei propri genitori non è un istitno naturale ma una capacità che va coltivata.
I geni che tramandiamo ai nostri figli non bastano. Dobbiamo anche trasmettere loro un codice morale. Se essi vengono cresciuti pensando di essere degli animali intelligenti, essi seguiranno soltanto il loro istinto che li indurrà ad occuparsi esclusivamente di se stessi e della loro prole; i genitori non sono contemplati. Ma se insegnamo ai nostri figli che sono creature morali che possono andare oltre alla loro predisposizione genetica, allora impareranno che nella vita bisogna occuparsi di ciò che è oggettivamente giusto, anziché di ciò che sentiamo come tale.
Di Rav Aron Moss, per gentile concessione di Chabad.org
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