Immaginate di poter trasformare la realtà a vostro piacimento. Solo un sogno?

Bene, sappiate che non si tratta di pura fantasia ma di una verità che si rivela ogni giorno, sia secondo la scienza “cutting edge” sia secondo la religione state-of-the-art, ovvero l’Ebraismo.

Per capire meglio, diamo uno sguardo al mondo subatomico del quantum ed esploriamo uno dei più sorprendenti fenomeni della natura: il dualismo particella-onda (ossia il fatto che le particelle elementari, come l’elettrone o il fotone, mostrano una duplice natura, sia corpuscolare sia ondulatoria N.d.T.).

Il concetto è che le cose sono letteralmente come noi scegliamo che siano. Per esempio, quando i fotoni passano attraverso una barriera con due fessure, possiamo scegliere di osservarli come onde, nel qual caso essi sono necessariamente passati attraverso entrambe le fessure, o come particelle, nel qual caso essi sono passati solo attraverso una fessura. Siamo noi a determinare la realtà. Ancora di più, un’implicazione di questo potere che un semplice osservatore consiste nel fatto che dopo aver scelto di considerare il fotone come un’onda, esso era un’onda fin dal punto originale di emissione. Allo stesso modo, se scegliamo di considerare il fotone una particella, esso era una particella dall’origine.

Come può essere che ciò che io considero ora cambi lo stato delle cose in maniera retroattiva?

Nel 1978 il fisico John Wheeler fece un esperimento per verificare questo effetto retroattivo che l’osservatore ha sul sistema quantistico. Nel 1984 fu provato in laboratorio e da allora fu ripetuto dozzine di volte. Oggi nessuno ha più dubbi al riguardo: la scelta che l’osservatore fa ora determina la storia del quanta nel passato, che si tratti di un millesimo di secondo, di minuti o di millenni prima. Noi abbiamo il potere di ricreare la storia e perfino la preistoria solo aprendo i nostri occhi al mattino! E qui non è solo questione di protoni o neuroni. L’intero cosmo è fatto con questo sistema e tutte le osservazioni hanno in comune questa facoltà.

Nell’ottica dell’Ebraismo non vi è nulla di strano in tutto ciò. Gli Ebrei celebrano il rinnovarsi dell’universo ogni giorno nella preghiera del mattino, che ogni giorno parla del costante rinnovo dell’opera della Creazione da parte del Creatore. Secondo la Chassidùt, infatti, D-o interviene costantemente sul Creato, rinnovandolo ogni momento; se così non fosse o se così dovesse – D-o non voglia! – cessare di essere, il mondo si disintegrerebbe.

Questo succede esclusivamente a beneficio di noi esseri umani e per questo motivo il Talmùd afferma che ogni individuo è obbligato a dire: Il mondo è stato creato per il mio bene.

Di Arnie Gotfryd, Per gentile concessione di Chabad.org