Domanda: Quando ero un adolescente, rubacchiai dei piccoli oggetti da diversi negozi, ora vorrei fare ammenda restituendo gli oggetti rubati o pagandoli.
Ammetto però di essere troppo imbarazzato per dire ai proprietari dei negozi che ho rubato da loro, e a questo punto non ricordo neanche tutti i negozi in questione. Come posso fare ammenda?
Risposta: Ci vuole coraggio per decidere di farsi perdonare per le tue malefatte e cambiare la tua vita in meglio. Nel tuo caso ci sono diversi passaggi da fare, ora te li spiego.
Restituire oggetti rubati
Nonostante sembri ovvio, c’è un precetto della Torà che spiega come fare ammenda per oggetti rubati: “Egli restituirà l’oggetto che ha rubato...”1. Dal versetto impariamo che se possiedi ancora l’oggetto, lo dovresti restituire (piuttosto che dare il suo valore monetario). Tuttavia, se non possiedi più l’oggetto o è stato alterato, allora puoi restituire il valore monetario dell’oggetto2; se non sai qual è il valore, devi stimare una cifra che gli equivalga o lo ecceda.
Informare la vittima e chiedere perdono
Se la vittima non sa che le è stato rubato un oggetto e non le hai causato dolore, non sei obbligato a chiedere perdono e puoi restituirle l’oggetto senza dire nulla, purché tu sia sicuro che lo riceverà3. Ad esempio, lo potresti inviare per posta con ricevuta di ritorno4.
Se invece la vittima sa di essere stata derubata ma non sa da chi, allora, oltre a restituire l’oggetto, devi anche chiedere perdono, proprio come dovresti fare per qualsiasi dolore o sofferenza che tu abbia provocato a qualcuno5. In una situazione del genere dovresti svelare la tua identità alla vittima, se però ti è difficile farlo, puoi chiedere perdono in forma anonima. Ad esempio potresti inviare una lettera non firmata con l’oggetto o il suo valore monetario, spiegando l’accaduto e chiedendo perdono6.
Se la vittima conosce sia il furto sia il ladro, e c’è la possibilità che pensi che i soldi inviati siano per un altro motivo o siano stati inviati da qualcun altro, allora devi svelare la tua identità e chiedere perdono7.
Non sai a chi restituirlo?
Se non ricordi da chi hai rubato l’oggetto, dovresti donarne il valore a un’organizzazione che fa del bene alla comunità, quindi anche alla vittima del tuo furto8. (Se conosci alcune vittime ma non tutte, dovresti restituire a loro gli oggetti e fare una donazione per gli altri).
È importante notare che nonostante dare tzedakà sia una mitzvà di primaria importanza, in questa situazione non si tratta di dare tzedakà bensì di restituire l’oggetto rubato, perciò questa donazione dovrebbe avere un’ampia gamma di beneficiari, che si spera includa anche la vittima. Un esempio potrebbe essere un mikve locale o un gruppo di volontari che svolgono un servizio per tutta la comunità. E considerato che stai cercando di fare ammenda, dovresti idealmente donare senza ricevere un riconoscimento (ad esempio senza che il tuo nome venga messo in evidenza, ecc.9).
Ci vuole coraggio a fare teshuvà e fare ammenda ma indubbiamente ne vale la pena. Come dice il Talmùd10: “Il baal teshuvà (colui che si pente) sta in un posto dove neppure il giusto potrà mai stare”.
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