Domanda: La menorà che accendiamo durante Chanukkà è la stessa di quella che veniva accesa nel Tempio di Gerusalemme?

Risposta: La parola ebraica menorà significa “lampada” o “candelabro”. La Menorà del Tabernacolo, e più avanti nel Tempio di Gerusalemme, era un candelabro a sette braccia. Ogni giorno le coppe della Menorà venivano riempite di olio d’oliva puro e nel pomeriggio i kohanìm, i sacerdoti, le accendevano.

Durante il periodo di oppressione che precedette il miracolo di Chanukkà, i Greco-Siriani occuparono il Tempio e i servizi santi cessarono, inclusa l’accensione della Menorà. Quando i Maccabei sconfissero i Greci e re-inaugurarono il Santuario, volevano anche riprendere ad accendere la Menorà. I Greci però avevano contaminato tutto l’olio e fu trovata solo una piccola brocca d’olio puro sigillata dal Sommo Sacerdote. Miracolosamente, l’olio, che sarebbe potuto bastare a tenere acceso il candelabro solo per un giorno, lo tenne acceso per tutti gli otto giorni necessari a preparare del nuovo olio.

La menorà (nota anche come chanukyà in ebraico moderno) che accendiamo durante Chanukkà commemora questo miracolo. La forma di questa menorà può essere simile alla Menorà originale (ma non deve per forza esserlo), con alcune differenze importanti:

La Menorà del Tempio aveva sette braccia mentre la menorà di Chanukkà ne ha otto, con l’aggiunta della candela servitore, lo shamash.

La Menorà del Tempio veniva accesa all’interno mentre quella di Chanukkà viene accesa fuori, davanti alla porta di casa che dà sulla strada (molte comunità usano accenderla all’interno ma sempre vicino a una finestra o una porta).

La Menorà del Tempio veniva accesa durante il giorno mentre la menorà di Chanukkà viene accesa dopo il tramonto, e i lumi dovrebbero bruciare fino alla notte.

Il Rebbe di Lubàvitch spiega che queste differenze hanno un significato. Il numero sette rappresenta l’ordine naturale, come i Sei Giorni della Creazione più lo Shabbàt e i conseguenti sette giorni della settimana. Otto invece è un passo oltre la natura, rappresenta il soprannaturale e il trascendente. Il Tempio era un luogo di santità dove la Divinità era rivelata, e i sette bracci della Menorà erano sufficienti a illuminarlo. Oggigiorno c’è più buio spirituale nel mondo e la presenza Divina è nascosta. Pertanto spetta a noi andare oltre i limiti della natura e attingere da un livello di santità più elevato per illuminare il buio all’esterno. Gli otto lumi delle nostre menoròt trasformano il mondo in un luogo Divino e colmo di luce.

Felice Chanukkà!

Rochel Chein per Chabad.org