Siamo abituati a lavarci le mani prima di fare la benedizione di hamotzì all’inizio di un pasto. Tuttavia al Sèder di Pèsach laviamo le mani due volte, una prima di mangiare il karpàs (le verdure) e la seconda prima di fare hamotzì sulla matzà.
Perché ci laviamo le mani prima di mangiare le verdure? La risposta è che prima di intingere il karpàs nell’acqua salata è necessario lavarsi le mani con la netilàt yadàyim.
Lavare durante l’anno
Questo rituale non va svolto solo al Sèder di Pèsach; nel Talmùd è scritto: “Qualsiasi cibo che viene intinto in un liquido, necessita che ci si lavino le mani prima di mangiarlo”.
Siccome è facile che dei liquidi contraggano impurità e la trasmettano ai cibi solidi, i saggi hanno stabilito che si debbano lavare le mani prima di mangiare un cibo intinto in un liquido.
La maggior parte delle autorità halachiche è dell’opinione che quanto detto si applica anche al giorno d’oggi, come la netilàt yadàyim per il pane. Tuttavia c’è un’opinione minoritaria secondo la quale era solo applicabile nell’epoca del Tempio di Gerusalemme, quando le persone mangiavano il cibo in uno stato di purezza rituale. L’halachà segue la prima opinione. Tuttavia per rispetto all’opinione più permissiva non si dice una benedizione per questo tipo di lavaggio per evitare di pronunciare il nome di D-o invano.
Molti non lavano le mani prima di mangiare cibi bagnati durante l’anno, presumibilmente appoggiandosi all’opinione permissiva, tuttavia al Sèder tutti si lavano le mani prima di mangiare il karpàs. Come mai? Perché, in questo caso, intingere la verdura nell’acqua salata è un’azione più significativa di quella che si fa durante l’anno poiché fa parte del Sèder, ed è quindi considerata con maggior rispetto e rigore. Inoltre, siccome gran parte dello spirito di questa sera è di suscitare domande, il fatto stesso che si faccia qualcosa di diverso, fa sorgere una domanda.
Mani o forchetta?
Tecnicamente le mani vanno lavate solo se i cibi bagnati si mangiano con le mani, oppure se si tratta di un cibo che comunemente si mangia con le mani; pertanto è meglio mangiare il karpàs con le mani, in modo da rendere il lavaggio giustificando, ma ci si devono lavare le mani anche se si usa una forchetta.
Pensieri sulla redenzione
Al Seder di Pèsach, mentre celebriamo l’esodo dall’Egitto, siamo sempre consci del fatto che ci troviamo ancora in esilio e perciò alla fine del Sèder diciamo “l’anno prossimo a Yerushalàyim!” Forse è questo il motivo per il quale siamo molto attenti a lavarci le mani in questa notte, esprimendo così il nostro desiderio che il Tempio venga ricostruito e che le leggi della purità rituale tornino a far parte dei rituali della vita ebraica.
L’anno prossimo a Yerushalàyim!
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