Il I° di sivàn, secondo i calcoli, fu il giorno in cui gli ebrei giunsero ai piedi del monte Sinai. In questo giorno “Mosè non disse niente agli ebrei perché erano stanchi dal viaggio”. Tuttavia, dopo sei settimane di preparazione mentale e spirituale, sembra illogico che tutto si fermi solo a causa della stanchezza fisica.
È possibile che quando arrivarono ai piedi del monte Sinai non fecero nulla per rendersi degni di accogliere la Torà? I testi riferiscono che “viaggiarono da Refidim e arrivarono nel deserto del Sinai e accamparono nel deserto; Israel, si accampò lì davanti alla montagna”. Si usa il singolare della terza persona, vaychàn (accampò), invece del plurale vayachànu. Rashi spiega che l'intento è di enfatizzare l’unione che legava tra loro i Benè Israel in quella sosta contrariamente alle quarantuno precedenti.
È vero che le peregrinazioni del popolo nel deserto erano segnate da divergenze d’opinioni sorte, non a causa di egoistiche ambizioni personali, bensì per servire l’interesse collettivo. Le ragioni delle controversie sono plausibili se si esamina attentamente la differenza tra lo studio della Torà prima e dopo il Sinai.
La Torà dei Patriarchi
Si sa che i patriarchi erano edotti della scienza divina e che essi studiavano presso la yeshivà fondata e diretta da Shem (figlio di Noè) e dal suo bisnipote Ever. E, durante l’esilio egizio, la tribù dei Leviti, l’unica a non essere schiavizzata, si incaricò di tramandare queste erudizioni. Ma la Torà veniva rivelata a ognuno dei saggi in modo incompleto. Nessuno era un perfetto conoscitore di tutta la legge divina. Pertanto, era normale che i loro punti di vista non combaciassero sempre. Sul Sinai, invece, D-o rivelò integralmente tutta la Torà. Oltre a donarla, egli distribuì equamente a tutti i membri del popolo, senza eccezioni, le capacità intellettive che permisero loro di afferrare tutti i concetti della Sua Legge.
Un Ritrovo di Omogeneità
Quindi, la data del I° di sivàn non fu priva di importanza. Anzi. Fu un giorno in cui fremevano intense attività interiori per mezzo delle quali ognuno doveva annichilire se stesso al fine di disporre un campo “come un solo uomo con un solo cuore” e instaurare una ricettività omogenea. Solo l’unione e l’armonia, sia intellettuali che morali, potevano rendere gli israeliti meritevoli di usufruire decorosamente della Legge. Pertanto, il silenzio di Mosè fu molto esplicito: ”Trascendete il vostro intendimento personale della Torà e sbarazzatevi delle vostre inutili e ingombranti inclinazioni affinché il vostro animo diventi un ricettacolo vuoto e idoneo a una completa ricezione del Regalo del Sign-re.
Likutè Sichòt
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