Nella settima piaga che Hashem mandò sugli egiziani, la grandine, Moshè agì diversamente dalle altre piaghe: quando annunciò al Faraone l’arrivo di questa piaga, indicò un tempo preciso "in questo stesso attimo, ł'indomani" facendogli un segno sul muro gli disse, che l'indomani, quando il sole sarebbe giunto a quel punto, sarebbe scesa la grandine.
Per quale motivo Moshè fece quel segno sul muro, mostrando al Faraone l'ora precisa della piaga? E se fosse stato importante far sapere al Faraone l'ora precisa perché allora non disse semplicemente l'ora senza fare alcun segno sul muro? (in quei giorni in Egitto esistevano già degli orologi ad acqua e già si usavano le ore).
Perché un segno? Potremmo dare una spiegazione all'utilità del segno, siccome la grandine colpì solo quelli che stavano fuori di casa perché scettici riguardo le parole di Moshè e quindi non
andarono al riparo dalla grandine, mentre coloro che si ripararono nelle case non furono danneggiati. Quindi il segno sul muro serviva agli egizi per correre ai ripari. Ma questa spiegazione è poco soddisfacente perché il segno fu fatto nel palazzo del Faraone, e quindi non tutti potevano vederlo.
Di sicuro il segno fu fatto da Moshè per dimostrare la completa sottomissione del mondo a D-o, fino a poter gestirlo nei minimi dettagli decidendo l'istante esatto in cui sarebbe scesa la grandine. Un cenno a questa spiegazione lo troviamo negli scritti stessi: "poiché stavolta manderò le mie piaghe al tuo cuore... Affinché saprai che non c'è come me in tutta la terra".
D-o volle dimostrare la sua potenza al Faraone e per far ciò Moshè fece un segno sul muro. Se si fosse basato su un semplice orologio opera dall'uomo, questo sarebbe stato impreciso e quindi questa dimostrazione della precisione di D-o sarebbe venuta a meno. Mentre indicando un punto sul muro in cui sarebbe arrivata la luce del sole, avrebbe mostrato la grande precisione e il controllo assoluto di D-o del mondo.
La piaga della grandine rappresenta l'unione di due cose opposte e contrastanti. La grandine infatti era composta da ghiaccio e fuoco, che fecero la 'pace' in quell'occasione pur di eseguire la volontà Divina.
È spiegato nei testi sacri che l'acqua rappresenta la bontà Divina e il fuoco il giudizio e il rigore. L'unione dei due rappresenta l'addolcimento del giudizio con la misericordia
celeste. Quest'unione la troviamo pure nel segno che fece Moshè sul muro. Da un lato le piaghe provenivano dal nome Havaia (il tetragramma) che rappresenta un livello trascendente al tempo, dall'altro, questa piaga fu limitata ad un tempo ben preciso. Questa unione di due opposti fu possibile solo grazie alla rivelazione della forza infinita di D-o
Likutè Sichòt vol. 31, pg. 41
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