Reè significa “Guardate!”, ed è il versetto con il quale inizia la parashà di questa settimana: “Guardate! Oggi metto davanti a voi una benedizione e una maledizione."
Che cosa esige la Torà quando ci chiede di ‘vedere’ le benedizioni e le maledizioni di D-o?
In generale, il modo nel quale una persona osserva i precetti della Torà può cadere essere in una delle seguenti tre categorie:
1. Obbedienza sincera. A questo livello una persona è disposta ad osservare i precetti perché è conscia di un’autorità superiore. Tuttavia la sua osservanza non si ispira da una comprensione profonda della Torà, bensì egli “accetta il giogo del cielo”.
2. Apprezzamento intellettuale. Un livello superiore è quando una persona non solo osserva i precetti per rispetto di un’autorità superiore ma apprezza anche l’importanza dell’osservarli dal punto di vista intellettuale e capisce quali sono le ricompense dell’osservanza delle mitzvòt.
Tuttavia, anche una persona simile non ha ancora raggiunto la perfezione. Poiché la convinzione intellettuale di per sè, pur essendo molto potente, lascia spazio per altre vie e quindi non rappresenta un impegno totale.
Pertanto, il livello più alto per osservare le mitzvòt è:
3. Visione. A questo livello non solo si apprezza il valore di osservare i precetti della Torà, ma lo si percepisce. In altre parole, la necessità ed i risultati positivi dell’osservanza sono chiari ed evidenti, tanto quanto se si vede un oggetto fisico con i propri occhi.
È proprio questo terzo livello che la Torà comanda, e da la forza ad ogni Ebreo di ottenere, con le parole, “Guardate! Oggi metto davanti a voi una benedizione e una maledizione."
Basato su un discorso del Rebbe, Shabbat Reè 5743 (1983).
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