La parashà racconta della disputa di Korach e della sua comunità contro Moshè Rabenu. Cosa desiderava Korach? Una equità assoluta tra tutti gli ebrei: “Tutta la comunità sono consacrati e in loro c’è D-o, per quale motivo vi innalzate sulla comunità di D-o?”

Leggendo però le conseguenze della disputa di Korach, ci si rende conto che dietro quest’idea di rendere tutti uguali, si celano la polemica ed il litigio. Si trova scritto che qualsiasi conflitto tra ebrei deriva da quella famosa lite di Korach. Come può essere che proprio da questa grande volontà di uguaglianza e di unione sociale, nasca una così profonda disgregazione?

La risposta la troviamo nell’affermazione di Moshè: “Al mattino D-o farà sapere”. Dice il Midrash: “Moshè disse a Korach e alla sua comunità: D-o ha posto dei limiti nel Suo mondo. Si possono forse unire tra loro la notte ed il giorno?!... Se vi sentite in grado di poter eliminare quella separazione che D-o ha imposto tra il giorno e la notte potrete anche annullare questo limite (tra le tre categorie di ebrei: Cohen Levi ed Israel n.d.t).”

Moshè intendeva dire che ogni creatura di D-o è stata creata con dei limiti grazie ai quali ognuna si distingue dall’altra. L’esistenza di tali limiti è una condizione essenziale per il nostro mondo. Per poter svolgere pienamente il compito per il quale si è stati creati è necessario attenersi all’interno di tali limiti. Solo in questo modo è possibile realizzare lo scopo della nostra presenza in questo mondo Se una creatura cerca di assomigliare ad un'altra, provoca confusione nel creato.

La distinzione tra Cohanim, Leviti ed Israeliti non era solo una suddivisione relativa alle cariche, bensì una distinzione Divina tra le diverse anime del popolo d’Israele. Ognuna di esse possiede una sua propria missione ed è diversa dall’altra. La volontà di D-o è che ognuna di queste anime realizzi il compito affidato da D-o senza cercare di assumersi delle responsabilità che non sono le proprie. Annullare la divisione imposta da D-o, come voleva fare Korach, non solo non avrebbe portato alcuna unità, ma al contrario – avrebbe causato devastazioni e controversie.

Essere uniti infatti, non significa offuscare e annullare l’individualità di quelli che desiderano unirsi, ma al contrario, proprio nella diversità, se si ha un obiettivo in comune, può regnare la vera unità. In una società sia i Cohanim che gli Israeliti posseggono una propria funzione. L’importante è che tutti vogliano soddisfare la volontà di D-o rispettando la diversità insita in ognuno.

Questo insegnamento è appropriato ai nostri tempi. Ci sono persone che credono che si debbano eliminare le divisioni e le diversità tra uomini e donne, tra Israele e i popoli ecc. La parashà ci insegna l’importanza della particolarità che D-o attribuisce ad ogni creatura e della missione affidatagli. Gli uomini posseggono una funzione diversa da quella delle donne e il popolo ebraico ne possiede una differente da quella degli altri popoli. Se un uomo cerca di assumersi le responsabilità della donna o viceversa ciò significa che si infrangono i limiti e le diversità imposte da D-o e ciò rovinerebbe la creazione di D-o. Solo rispettando le diversità del mondo si può raggiungere la vera unità.

(Likutè Sichòt vol. 18, pg. 202)