Su istruzione di Aharon e di uno dei suoi figli (4, 27).

Quale tra i suoi figli? Sotto la supervisione di Ithamar, figlio di Aharon.

[Il plurale della parola ben, figlio, può essere interpretato, come fa in questo passo Rashi, nel senso di uno tra i suoi figli, e quindi riferito a uno solo in particolare. Cf in merito Bereshit 46, 23.

I discendenti di Ghershon erano – certo – i supervisori, le autorità di riferimento, ma solo uno tra i figli di Aharon, come si legge nel versetto 28, è menzionato per nome – Ithamar – e ovviamente, quindi, è lui il responsabile a cui è necessario fare riferimento in ultima istanza. Tutti i figli ricevono e seguono le istruzioni di Aharon, è chiaro, ma solo Ithamar, tra i suoi figli, sarà il supervisore].

Comanda ai figli di Israel (5, 2).

Questa parte [i versetti 1-4] furono detti [da D-o a Moshé che poi li scrisse e quindi li trasmise ai figli di Israel. Cf Rashi su Tamlud Ghittin 60a] nel giorno in cui fu eretto il Mishkan [il primo giorno del primo mese – nissan. Cf Shemot 40. Non deve stupire il fatto che questi passi siano separato – trovando posto addirittura in due libri differenti – pur essendo evidentemente legati tra loro: ciò non è affatto inusuale nella Torà, infatti tutti gli otto passi dati in quel giorno, sono presentai in sezioni della Torà altre rispetto al capitolo in cui di parla del Mishkan Cf Pessachim 6b, Ghilyon Hashas].

Otto parashiyot furono date in quel giorno [tutte queste parti sono assai rilevanti in riferimento al Mishkan. In esse sono precisati gli obblighi dei Kohanim e dei Leviti, sono esposte leggi riguardanti la purità rituale e altri argomenti connessi strettamente al Santuario], come è detto nel trattato di Ghittin 60a.

Essi devono essere allontanati dall’accampamento (5, 2).

Vi erano tra accampamenti dove si fermarono: il più interno era il campo della Shechina; intorno a esso si estendeva il campo dei leviti – essi [i leviti] …si accamperanno intorno al Mishkan (1, 50). Dai limiti di tale campo, fino ai confini dell’intero accampamento ebraico, in tutte e quattro le direzioni si situa l’accampamento dei figli di Israel. [È interessante rilevare che tale disposizione dell’accampamento nel deserto trova l’esatto parallelo nella definizione dei luoghi di residenza in Gerusalemme. Cf Zevachim 116b; Rambam, Bet Hamiqdash 3, 2-3]. Colui che è affetto da lebbra – termine generalmente usato per tradurre l’ebraico metzora. Cf in merito ai sintomi e alla normativa inerente tale malattia Vayiqra 13, 14 – dovevamo essere allontanati da tutti gli accampamenti. A coloro che erano ritualmente impuri a causa di secrezioni corporali (cf Vaiyqra 15, 1-15) era permesso rimanere nel campo degli israeliti, ma gli erano interdetti altri due. A colui si era reso impuro a causa del contatto con un morto era permesso perfino stare nel campo dei leviti: non gli era permesso l’accesso solo nel campo della Shechina. I Maestri hanno ricavato tale spiegazione da passi delle Scritture tratti da masechet Pessachim (cf 67a)].