Mentre Gerusalemme veniva distrutta da Tito, uno dei generali romani di nome Sidrus si imbatté in un muro.

Quando lo esaminò più da vicino scoprì in esso un nascondiglio.

Con suo grande stupore vide che là dentro sedeva un vecchio ebreo. Davanti a lui c’era un mastello pieno di libri e di manoscritti.

Libri sacri e libri di storia.

L’ebreo non si curava di quanto gli accadeva intorno, ma con la sua cantilena continuava a imparare e a studiare.

Questa apparizione fece un grande effetto sul generale. Ecco un uomo che, nel pieno di una guerra, in mezzo alla distruzione e alla devastazione, attende ai suoi studi. Un uomo tale deve essere aiutato!

Sidrus ebbe compassione di questo ebreo e lo trasse dal suo nascondiglio con tutti i riguardi. Decise di interrompere le operazioni di guerra, caricò l’ebreo con tutti i suoi libri su una nave ed entrambi navigarono con l’intera biblioteca verso la Spagna.

Là si costruirono, fuori dalla città di Siviglia, una grande casa. Le pareti sono stipate dagli scaffali di libri. Un ebreo e un non ebreo abitano qui e dedicano tutto il loro tempo al lavoro intellettuale.

Chiunque sia disposto a rinunciare alle imprese di guerra è cordialmente invitato in quella casa.

(Sefer Hajashar)