Una delle mitzvòt (comandamenti) che troviamo nella porzione di Torà di questa settimana è la mitzvà di shikcha.

Shikcha significa letteralmente, dimenticare, questo comandamento richiede da un contadino che al momento del raccolto del grano se dimentica un covone nel campo, gli è proibito tornare e raccoglierlo, bensì gli tocca lasciarlo per i bisognosi.

Il versetto della Torà dice letteralmente:

“Quando mieterai il raccolto nel tuo campo e dimenticherai un fascio nel campo, non potrai tornare indietro a prenderlo; sarà per il convertito, l'orfano e la vedova, affinché il Sign-re tuo D-o ti benedirà in tutte le tue opere.”

Anche se non ci si rende conto di aver dimenticato il fascio di grano nel campo, ed un povero lo trova, si ha comunque adempiuto alla mitzvà e si è destinatari delle grandi benedizioni enumerate nel versetto.

I nostri saggi sottolineano che lo stesso concetto vale nel caso di una persona a cui cade accidentalmente una moneta che un povero uomo trova più tardi, il proprietario originale della moneta perduta ha adempiuto alla mitzvà di tzedakà, anche se non aveva alcuna intenzione di dare quella moneta in beneficenza. 1

Tuttavia questa legge ci lascia un po' perplessi.

Come mai qualcuno dovrebbe essere ricompensato notevolmente dal cielo per aver fatto la carità, (anche) nel caso in cui non aveva alcuna intenzione di dare la moneta in beneficenza? Paradossalmente, la risposta si può trovare nella domanda stessa.

Infatti, l’essenza interiore dell’ Ebreo è di desiderare di compiere la volontà di Hashem.

Anche se il suo cuore e la sua mente cosciente gli dicono il contrario, non di meno, l'essenza dell’ Ebreo resta ferma e concentrata nel suo desiderio di compiere la volontà del suo Creatore.

Dal momento che l'essenza interiore dell’Ebreo vuole fare la volontà di D-o, l'azione non intenzionale della persona di fare le carità è in realtà in accordo con il desiderio del suo subconscio interiore, e quindi intenzionale ad un certo livello, ed è perciò degno di essere ricompensato.

* (Nota: In alcuni casi la legge di restituire un oggetto perduto può essere applicata, lo scenario di cui sopra descrive una situazione in cui è impossibile trovare il proprietario, o per il proprietario impossibile riconoscere la propria moneta , ecc e per questo chi la trova può tenersi la moneta.)

Fonte: Sefer Hasichòt 5751

לע"נ הרה"ח הר"ה"ג ר' אברהם דוב בן ר' יהושע ז''ל In beloved memory of Rabbi Abraham B. Hecht obm.

Rav Yaakov Kantor è direttore della Chabad Jewish Center a Lugano