È antica usanza Ebraica non tagliare i capelli di un bimbo maschio fino al suo terzo compleanno in data ebraica. Nel giorno del suo compleanno ebraico è usanza invitare parenti ed amici a partecipare alla cerimonia dell’opsherin (letteralmente “taglio” in yiddish) o chalakà in ebraico. I presenti vengono poi invitati a tagliare una ciocca di capelli del festeggiato.

Il momento dell’opsherin segna l’inizio dell’educazione formale del bimbo. Si fa attenzione a non tagliare le peòt, (basette),iniziandolo così alle vie del Sign-re e ai Suoi comandamenti. Dopo l’opsherin si insegna al bimbo ad indossare una kippà e gli tzitzìt e a dire le benedizioni dello Shemà, ma molti usano cominciare a far indossare al bambino kippà e tzitzìt anche prima del compimento del terzo anno per educarlo progressivamente.

È scritto nella Torà che “l’uomo è [paragonato] all’albero del campo”, Deuteronomio 20,19. Perciò, come non è permesso trarre beneficio dal frutto di un albero nei primi tre anni da quando è stato piantato, così pure non si tagliano i capelli di un bambino fino a che compie tre anni. Dal quarto anno in poi, possiamo “godere dei frutti dell’albero”, e da quel punto in poi il mondo inizia a beneficiare della Torà e delle mitzvòt di un bambino piccolo.

L’origine dell’usanza

Non è chiaro quando l’usanza dell’opsherin iniziò. Il primo riferimento si trova nel Shar Hakavanòt (Inyan Pesach, Drush 12), testo che è stato scritto da Rav Chaim Vital, (1443-1520) , l’allievo più preminente dell’Arizal. Egli descrive come l’Arizal andò al vilaggio di Meròn di Lag BaOmer e come partecipò all’”usanza conosciuta” dell’opsherin.

Anche il Ridvaz scrive nelle Sheelot Utshuvot Ridvaz, (1462-1552) vol. 2, ch. 608, “è già un’usanza in tutte le zone circostanti di considerare [l’opsherin’] come un nèder, un voto tassativo!”

Altri sono dell’opinione che il Talmud di Gerusalemme e il Midràsh contengono allusioni all’usanza dell’opsherin. (Pe'ah 1,4 e Midràsh Tanchumà, Kedoshìm 14).

Di Rav Naftali Silberberg per gentile concessione di Askmoses.com