Domanda: Tra qualche settimana mi sposo e mi incuriosisce una delle usanze del matrimonio ebraico, per cui si copre il volto della sposa con un velo prima della chuppà. Poiché desidero fare le cose giuste nel giorno più importante della mia vita, non vorrei trascurare questa usanza, pur ritenendola un po’ sorpassata e non capendone il significato. Quale motivazione interiore e profonda si celerebbe quindi dietro questa interessante usanza?
Risposta: Michelangelo raffigurò il suo famoso Mosè con delle corna che fuoriescono dal suo capo. Questa rappresentazione inesatta ha origine in una traduzione errata della Torà in greco. È scritto nella Torà che il viso di Mosè risplendeva di raggi di luce Divina quando scese dal Monte Sinai. Poiché la parola ‘risplenderÈ e ‘corna’ sono formate dalle stesse lettere ebraiche, una vecchia interpretazione greca tradusse il versetto erroneamente attribuendo al profeta dei profeti nientemeno che delle corna. Da cui le strane raffigurazioni medievali, fra cui appunto quella di Michelangelo.
La Torà prosegue, affermando che il viso di Mosè era talmente splendente di santità che nessuno osava guardarlo in volto. Egli doveva indossare un velo ogni volta che parlava al suo popolo per filtrare il bagliore Divino.
Questo è uno dei motivi per i quali una sposa indossa un velo. In procinto di unirsi sotto la chuppà, le anime dello sposo e della sposa sono in uno stato elevato, e nella sposa ciò si verifica con grandiosa intensità. È la sposa che emana una santità speciale, e la shechinà, l’aspetto femminile del Sign-re, brilla attraverso il suo viso.
La luce è così intensa che deve essere velata, proprio come la luce che emanava dal viso Mosè, doveva essere coperta, poiché la santità richiede in qualche modo discrezione. (Questa luce Divina sussiste anche dopo il matrimonio; la Kabalà insegna che pur non irradiandosi attraverso il suo viso, una parte della luce Divina rimane su alcuni dei suoi capelli. Questo è uno dei motivi mistici per i quali le donne ebree sposate coprono i capelli con una parrucca, un cappello o un foulard, come la sposa si copre il viso).
I momenti sotto la chuppà sono spiritualmente molto potenti e i pensieri degli sposi hanno una forza insolita, grandiosa, proprio per l’aura Divina che li circonda.
Dal canto tuo, quindi, cerca di far tesoro di questi insegnamenti e di sfruttare nella maniera più giusta ogni istante della grandiosa giornata delle nozze.
Rav Aron Moss per gentile concessione di Chabad.org
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