Come mai Israele è chiamata la terra del latte del miele?

Molti Maestri si pongono la stessa domanda, vediamo cosa dicono.

Quando il Sign-re parlò a Moshè dal rovo ardente, gli disse che avrebbe liberato gli Israeliti e che li avrebbe portati in una “terra buona e grande, una terra in cui scorrono il latte e il miele…” in questo contesto, il miele menzionato qui e in altri posti nella Torà è inteso come nettare di frutta, in particolare come il miele del dattero, non miele d’api.

1. Il Ramban (Nachmanide), Rabbi Moshe ben Nachman, scrive che la parola chiave è la parola “scorre”: alberi da frutta possono crescere su terreni diversi ma il loro prodotto trabocca di nettare solamente quando la terra è particolarmente fertile e quando gli alberti sono particolarmente ben nutriti.

Allo stesso modo il bestiame sopravvive in diversi habitat ma trabocca di latte soltanto quando si trovano in pascoli molto fertili. Perciò una “terra in cui scorrono il latte il miele” è indice di una qualità – la fertilità della Terra Promessa.

2. Il midrash spiega che il latte è un simbolo di una qualità superiore, del buon gusto e di sostanza; Il miele rappresenta la dolcezza. La bontà di Israele è sia nutriente che dolce.

3. Alcuni spiegano che il miele e il latte hanno una qualità in comune paradossale. Il miele è kasher, ma è il prodotto di un insetto non kasher. Il latte è kasher pur provenendo da una mucca la cui carne non può essere mangiata insieme al latte.

La bontà di Israele può spesso venire da posti inaspettati.

Di Rav Menachem Posner per gentile concessione di Chabad.org