Come mai gli ebrei non hanno ancora ricostruito il Tempio?
Sono millenni che gli ebrei pregano e anelano alla ricostruzione del Tempio di Gerusalemme. Ora finalmente Israele è nuovamente in mani ebraiche, come mai non vedo rabbini che promuovono campagne di costruzione?
Chiunque è stato in Israele sa bene che il paese è un miracolo moderno, ma allo stesso tempo ci sono aspetti politici e di sicurezza, problemi che si fomentano ogni qualvolta c’è una discussione riguardo al Monte del Tempio; figuriamoci costruirci qualcosa! Detto ciò, questa discussione è puramente teorica, senza nessuna connessione con la situazione socio-politica attuale. Inoltre, ci sono molte discussioni rabbiniche riguardo al concetto della costruzione del Terzo Tempio. Pertanto cercherò di toccare brevemente gli aspetti più pertinenti.
Chi deve costruirlo?
Quando si discute sulla questione della ricostruzione del Tempio è importante tenere a mente che questa mitzvà non è un obbligo dell’individuo come le mitzvòt dei Tefillìn o dello Shabbàt, bensì un obbligo comunitario1. L’obbligo di ricostruire il Tempio potrebbe essere applicato soltanto quando la maggioranza del popolo ebraico vive in Israele, una realtà che ancora non sussiste2. Inoltre, esso si applica solo quando c’è un re ebreo oppure un profeta3.
Come costruirlo?
Anche se non siamo obbligati, dovremmo costruire il Tempio comunque, riportando la dimora di D-o in terra? La verità è che non sapremmo come costruirlo. Infatti, le dimensioni del Terzo Tempio sono descritte in qualche modo nel libro di Ezechiele, ma l’interpretazione di molti versi è discussa. In effetti, quando fu il momento di costruire il Secondo Tempio, gli ebrei lo costruirono in base alle dimensioni del Primo Tempio ed inclusero solo gli aspetti in Ezechiele che sono scritti in modo esplicito4. Solamente il Terzo Tempio verrà interamente costruito secondo la profezia di Ezechiele.
L’aspetto più arduo di tutti è la collocazione dell’altare che deve essere in un luogo preciso, come è scritto nel versetto “Questo è l’altare per le offerte bruciate da Israele”5. Secondo la tradizione, l’altare va collocato nello stesso posto dal quale D-o prese la terra per creare Adam, e dove egli offrì sacrifici più tardi, come pure dove Avrahàm costruì l’altare per sacrificare Yitzchak6. L’ubicazione dell’altare è talmente fondamentale che quando fu costruito il Secondo Tempio, ben tre profeti dovettero farsi garanti del punto che era stato scelto7. Pertanto, abbiamo bisogno di almeno un profeta che ci aiuti durante la costruzione8, e oggigiorno non ce ne sono.
Chi può andarci?
Ammesso e non concesso che riusciremmo a capire le dimensioni esatte, rimane ancora una questione: è proibito entrare nella zona del Tempio in uno stato di impurità rituale9. L’unico modo per diventare ritualmente puri è con le ceneri di una vacca rossa, un altro rito che non può essere compiuto ai nostri tempi10.
Il Personale
A svolgere tutti i servizi nel Tempio erano e saranno i cohanìm, i sacerdoti che discendono dal casato di Aharòn in linea paterna. Affinché un cohen possa servire nel Tempio Santo, è necessario che la sua genealogia venga verificata con certezza, con un esame che pochi cohanìm di oggi passerebbero11. Inoltre, essi dovrebbero indossare le vesti sacerdotali, fatte di materiali come fili tinti di techelet, una tinta di blu, una varietà di pietre preziose per il pettorale del sommo sacerdote ecc., ma i dettagli sono anch’essi oggetto di discussione.
Come accadrà?
I commentatori classici discutono molto su come il Tempio verrà effettivamente ricostruito. Maimonide insegna che il Tempio verrà costruito dal Messia in persona e che la costruzione è uno dei segni che determineranno se lui è effettivamente il Mashiach12. Infatti, una delle prime azioni del Mashiach sarà di usare il suo spirito profetico per capire chi è un cohen, come pure chi appartiene a quale delle tribù Israelite13. Inoltre, a quel punto avremo le ceneri della vacca rossa per purificare chi è impuro14. Altri sono dell’opinione che nell’era Messianica il Tempio scenderà già costruito dal cielo15.
Cosa possiamo fare?
Nonostante tutte le complicazioni descritte sopra, possiamo compiere la mitzvà di costruire la casa per D-o senza alzare un mattone. Come? I nostri saggi dicono che dopo che D-o rivelò le dimensioni del futuro Tempio al profeta Ezechiele16, questi si girò verso D-o e chiese, “Perché dovrei dire ciò al popolo ebraico se essi sono in esilio e non ricostruiranno il Tempio adesso? Permettimi di aspettare fino a che saranno redenti, allora dirò loro questa profezia”.
Rispose D-o: “Solo perché i Miei figli sono in esilio non dovrebbe essere ricostruita la Mia casa? Studiare la descrizione della Mia casa è grandioso quanto la costruzione stessa. Vai e dì al popolo ebraico di occuparsi dello studio del Tempio, e grazie a questo merito Io considererò come se lo stessero ricostruendo”17.
In base a questo, il Rebbe di Lubavitch incoraggiò fortemente lo studio delle leggi del Tempio, in particolare nel periodo delle tre settimane tra il 17 di Tammùz e il 9 di Av, durante il quale siamo in lutto per la distruzione dei Templi. Poiché tramite questo studio, non solo osserviamo il comandamento di costruire il Tempio Santo (anche in esilio) ma indeboliamo il concetto della loro distruzione, ed essenzialmente meriteremo la sua ricostruzione con l’arrivo dell’era messianica, che sia presto nei nostri giorni.
Rav Yehuda Shurpin, Chabad.org
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