Il Rebbe, Rabbi Menachem Mendel Schneerson zt’l, (1902-1994), il settimo leader della dinastia Chabad-Lubavitch, è considerato il personaggio ebraico più fenomenale dell’epoca moderna.

Centinaia di migliaia di seguaci e millioni di simpatizzanti da tutte le parti del mondo lo consideravano e tutt’ora lo considerano, come “il Rebbe”, l’uomo che è straordinariamente responsabile di aver risvegliato la coscienza e la consapevolezza dell’Ebraismo nell’epoca post Shoà fino al presente.

Il Rebbe nacque a Nikolaev, in Russia, l’undicesimo giorno del mese di Nissan 5662 (1902) al noto cabbalista, studioso del Talmùd e leader, Rabbi Levi Yitzchak e alla Rabbanit Chana. La Rabbanit Chana era rinomata per la sua erudizione, bontà ed incredibile disponibilità. Il suo coraggio e la sua ingenosità vennero a risalto durante l’esilio del marito che fu mandato in un villaggio remoto della Russia Asiatica per conto dei Sovietici. Lì ella faticò per creare inchiostro da varie erbe che raccoglieva nei campi, di modo che Rav Levi Yitzchak potesse continuare a scrivere i suoi commenti sulla cabbalà e altri argomenti di Torà. Al Rebbe fu dato il nome del suo bisnonno, Rabbi Menachem Mendel di Lubavitch, il terzo Rebbe, uomo con il quale condivise molte caratteristiche.

Un evento accaduto nei primi anni di vita del Rebbe è diventato un simbolo di ciò che sarebbe seguito poi. Alla tenera età di nove anni, il piccolo Menachem Mendel si tuffò nel Mar Nero per salvare la vita di un bambino che aveva perso il controllo della sua barchetta. La percezione di vite in pericolo sembra aver dominato la sua coscienza; di ebrei che annegano nell’assimilazione, ignoranza o alienazione e che nessuno sente le loro richieste d’aiuto: ebrei alle università, ebrei che vivono in comunità isolate o dove ci sono regimi repressivi.

Fin dall’infanzia mostrò una grande capacità intellettuale, fino al punto che, all’età del bar mitzvà, il Rebbe era già considerato un ilui, un genio della Torà. Egli passò gli anni d’adolescente immerso nello studio della Torà.

Nel 1929 Rabbi Menachem Mendel sposò la Rabbanit Chaya Mushka, figlia del sesto Rebbe, a Varsavia. (La Rabbanit, nata nel 1901, fu scelta dal padre per accompagnarlo nel suo esilio forzato a Kostroma nel 1927. Per sessant’anni, ella fu la compagna a vita del Rebbe fino a quando spirò il 22 Shevat nel 1988). Successivamente egli studiò nell’università di Berlino e alla Sorbona di Parigi. Possibilmente in quegli anni la sua conoscenza formidabile della matematica e delle scienze iniziò a fiorire.

Il 28 Sivan 5701 (23 Giugno 1941), il Rebbe e la Rabbanit, arrivarono negli Stati Uniti, essendo stati miracolosamente salvati per grazia di D-o, dalla Shoà. Con l’arrivo del Rebbe furono lanciate numerose nuove iniziative volte a promuovere la Torà e l’Ebraismo e gli insegnamenti della Chassidùt in particolare, questo fu fatto tramite la creazione di tre organizzazioni centrali Chabad: Merkos L’Inianei Chinuch, organizzazione centrale per l’educazione Ebraica; Kehot Publication Society, il ramo che si occupa di stampare libri e Machne Israel, ramo che si occupa di servizi sociali.

Poco dopo il suo arrivo, su esortazione del suocero, il Rebbe iniziò a stampare le sue notazioni a diversi trattati Chassidici e Cabbalistici, come pure riguardo numerosi argomenti di Torà. Quando questi lavori furono pubblicati, la sua mente geniale fu riconosciuta da studiosi in tutto il mondo.

Leadership: Dopo la dipartita dello suocero, Rabbi Yosef Yitzchak Schneersohn, nel 1950, il Rebbe accettò, con riluttanza la leadership del movimento Lubavitch con sede a 770 Eastern Parkway a Brooklyn, New York. In poco tempo le istituzioni e i movimenti Lubavitch iniziarono una fase di crescita inedita. La filosofia Chabad Lubavitch di avvicinare il prossimo fece da spunto per l’apertura di centinaia di centri e Bet Chabad in città e campus universitari in tutto il mondo.

Lunedi pomeriggio, 2 Marzo 1992, mentre pregava presso l’ultima dimora del suo predecessore e suocero, il Rebbe fu colpito da un ictus. Due anni e tre mesi dopo, il Rebbe restituì la sua anima al Creatore nelle prime ore del mattino del terzo giorno di Tammuz 5754 (12 Giugno 1994) rendendo orfano una generazione intera.

Nonostante l’enorme perdita, spinti dagli insegnamenti e dall’esempio del Rebbe, il movimento Chabad è cresciuto rapidamente, consolidando le varie attività con la sua visione e la missione alla quale dedicò la sua vita.

Molti si domandano tutt’ora che cosa distingueva il Rebbe da altri leader e come mai persone continuano ad avere un rispetto e un’ammirazione per lui, anche al giorno d’oggi.

Ci sono diversi tipi di leader, alcuni riconoscono una necessità del momento e prendono l’iniziativa con coraggio, una qualità ammirevole e importante. Altri hanno l’abilità di lungimiranza e sanno cosa fare per un domani mentre altri si distinguono per la loro abilità di avere una percezione importante del passato e i loro consigli e leadership sono formati con questo stamp.

Il Rebbe possedeva tutte e tre queste qualità, inoltre, egli emanava un senso di emergenza e richiedeva molto dai suoi seguaci e ancora di più, da se stesso. Era un leader che includeva quella rara fusione di idealista profetico e guida pragmatica, includendo una profonda intuizione e coscienza delle necessità immediate del popolo Ebraico con una larga veduta del suo futuro. La sua erudizione enciclopedica, la sua lungimiranza, le sue inizative e le sue dichiarazioni erano tutte radicate nella nostra Torà. Più volte accadde che ciò che era chiaro a lui fin da subito, diventò ovvio ad altri leader con il senno di poi, anche decenni dopo.

Da quando giunse negli Stati Uniti nel 1941 il Rebbe puntò su un ideale che presto diventò chiaro a tutti: Ogni Ebreo e ogni essere umano ha un ruolo unico da svolgere ed è parte integrante del creato di D-o.

Pertanto per quasi cinque dei decenni più fondamentali del passato recente, lo scopo del Rebbe è stato di raggiungere ogni angolo del mondo con amore e sincere interesse. Nessun settore comunitario fu escluso, giovani ed anziani, uomini e donne, leader e persona ordinaria, studioso e operaio, student ed allievo, bambini, perfino neonati. Persone di tutte le etnie, livello di osservanza religiosa e di tutte le fasce lavorative, dal poliziotto al presidente di stato, dalla nonna sopravvissuta alla Shoà, al scienziato…tutti trovavano conforto, ispirazione e chiarimenti e tutti erano stupiti dalla vasta conoscenza del Rebbe, non solo nell’ambito della Torà, bensì anche in ambiente matematico, scientifico, politico e qualsiasi altro argomento trattato.

Egli aveva un’abilità inusuale di incontrare ogni persona al suo livello, infatti egli diede consigli a capi di stato su questioni di importanza nazionale ed internazionale, esplorò le complessità dei vari campi di competenza di professionisti di tutte le sfere e parlò a bambini piccoli con parole calorose ed un sorriso paterno.

Con una capacità percettiva eccezionale, egli percepì il granze potenziale in ogni persona. La sua grande saggezza continua ad animare i suoi seguaci e tutti coloro che vengono in conttato con i suoi insegnamenti.

Il desiderio più grande del Rebbe è stato quello di portare l’arrivo del Mashiach. Che ciò avvenga presto nei nostri giorni amen.