In seguito alla rivelazione al Monte Sinai, il Sign-re comanda una serie di leggi al Popolo d’Israele che includono le leggi dello schiavo, le pene per omicidi, rapimenti, assalti e furti; le leggi civili riguardanti le indennità, l’allocazione di prestiti, le responsabilità di quattro tipi di guardiani e le leggi concernenti il sistema giudiziario.

Vi sono anche leggi concernenti la condotta da adottare con gli stranieri, l’osservanza delle festività e i doni di cibo portati al Bet Hamikdàsh, il Tempio di Gerusalemme. La parashà tratta inoltre del divieto di cucinare carne e latte insieme e del precetto della preghiera. In totale la parashà di Mishpatìm include ventitré comandamenti positivi e trenta divieti.

Il Sign-re promette di portare i figli d’Israele nella Terra Santa avvertendoli di non adottare le vie degli abitanti pagani della terra. Il popolo d’Israele proclama “faremo e ascolteremo” tutto ciò che il Sign-re ci comanderà. Moshè, per ricevere la Torà, sale sul Monte Sinai dove rimane per quaranta giorni e quaranta notti, affidando la direzione dell’accampamento ad Aharòn e Chur.