Quando D-o sul Sinai promulgò la Legge, le sue parole si spartirono in settanta lingue, affinché anche gli altri popoli del mondo le potessero intendere. D-o voleva evitare che gli altri popoli si lamentassero perché non si era offerta la Torà anche a loro. Così, sul Sinai, le parole sue non furono solo in lingua ebraica per Israel, ma in tutte le lingue del mondo e per le settanta nazioni che allora esistevano.

D-o andò con la Legge prima dai babilonesi e chiese loro: «Volete accettare la Torà?».

Ed essi dissero: «Cosa contiene?».

D-o rispose: «Non devi commettere adulterio!».

«No – replicarono i babilonesi – proprio in questo noi troviamo piacere».

Allora D-o offrì la Legge agli assiri.

Anch’essi chiesero: «Cosa c’è scritto?».

«Non devi uccidere!».

«Noi non possiamo obbedire a questo comandamento, perché lo sterminio dei popoli è la nostra caratteristica dominante».

Poi D-o andò dagli amaleciti. Ma anch’essi respinsero la Sua Legge, perché sanciva proprio il divieto del loro mezzo di sostentamento: vi era esplicitamente sancito il divieto di rubare.

Altri popoli risposero che non potevano accettare i comandi Divini perché contenevano il divieto dell’idolatria, mentre essi avevano ricevuto in retaggio dai loro padri proprio il culto degli idoli e non se ne volevano staccare.

Dunque, nonostante D-o andasse con la Sua Legge di popolo in popolo e la offrisse a ognuno, gli ebrei furono gli unici disposti ad ascoltarlo.

D-o allora prese il monte Sinai, lo rovesciò come un mastello e lo lasciò sospeso sui figli di Israele. Egli disse: «Se accettate e seguite la Legge, bene, altrimenti questa sarà la vostra tomba».

Durante la rivelazione di D-o sul Sinai, il mondo intero restò immoto: sole, luna e stelle non si mossero dal loro posto, non soffiò un alito di vento, nessun animale si mosse, né l’uccello nell’aria, né il pesce nell’acqua, né l’animale domestico nel campo. Gli uccelli non cinguettarono nessun bove muggiva. Perfino le onde e i flutti del mare si trattennero. Non si udiva alcun suono. E in questo silenzio le parole di D-o pervasero l’intero Universo: «Io sono il Signore, tuo D-o».