Tra le numerose leggi del “codice civile” enunciate nella Parashà di Mishpatìm, si trovano anche quelle sui « Quattro Tipi di Danno », come li definisce il Talmùd: “l’animale, la buca, l’uomo e il fuoco”. Tecnicamente, si tratta di quattro categorie di danno per il quale una persona è responsabile. 1) L’animale: è il danno causato dal proprio animale o da un altro proprio bene; ad esempio, la capra mangia l’erba del vicino. 2) La buca: è il danno passivo causato da una negligenza colpevole; ad esempio, una buca scavata in mezzo alla strada in cui un passante cade e si ferisce. 3) L’uomo: è il danno inflitto attivamente da un uomo; ad esempio, una persona rompe il lampadario da 1000 euro del vicino. 4) Il fuoco: è il danno causato dalla negligenza nel controllare fonti di pericolo che sono sotto il proprio controllo e responsabilità; ad esempio, si accende un fuoco nel proprio giardino ed esso si sprigiona nella proprietà del vicino.

I Danni e i Rimedi

Il Rebbe di Lubàvitch spiega che questi « Quattro Tipi di Danno », descrivono anche quattro fenomeni di danno spirituale: 1) la tendenza a seguire ciecamente e indiscriminatamente i propri capricci e desideri (“l’animale”): “se questo è quello che le mie passioni mi portano a perseguire, vuol dire che va bene per me”. 2) L’inerzia dell’animo passivo, svuotato (“la buca”): “il mondo è quello che è, quello che io faccio o non faccio non apporta nessuna differenza tangibile”. 3) La convinzione che tutto è permesso ai fini di un obiettivo considerato più grande ed elevato (“l’uomo”): “ho un ruolo importante e di responsabilità, sono investito di una missione che nessun altro è in grado di svolgere come me, e non posso essere limitato e costretto da leggi rivolte alla massa”. 4) L’incapacità di tenere a freno la propria ira e le altre forze distruttive della nostra psiche (“il fuoco”): “so che è sbagliato ma non riesco a controllarmi, semplicemente sono di indole violenta e irascibile e quando mi provocano non riesco a fermarmi”.

La Torà indica anche i rimedi per ciascun danno materiale, e come esistono i corrispondenti danni spirituali, esistono anche i rimedi spirituali corrispondenti.

È vero, i nostri istinti passionali sono innati, e sono anche necessari ed auspicabili ma solo se guidati dagli istinti più elevati dell’anima Divina e per soddisfare i suoi desideri.

È vero, l’impulso a seguire l’effimero s’impadronisce di noi con forza, ma noi abbiamo la responsabilità e i mezzi per tenerlo sotto controllo.

No, le nostre elevate aspirazioni, perfino spirituali, non ci esentano dal rispettare la legge. Al contrario, quando ci rifiutiamo di sottometterci all’autorità della legge in nome di un presunto “valore” più elevato, scaturisce la più efferata malvagità che un essere umano sia in grado di perpetrare.

È vero, la passività è la via più semplice. Eppure dobbiamo sempre tenere a mente che le nostre azioni, piccole o grandi che siano ai nostri occhi, fanno la differenza nel mondo. D-o ha creato la Terra, ce l’ha affidata con il compito di farne un luogo migliore, e ci ha fornito tutte le risorse necessarie per adempiere a questo incarico. Dobbiamo solo raschiare un pochino la superficie della nostra anima per far uscire allo scoperto la fede, la volontà, la passione e l’energia di agire.

Di Yanki Tauber, per concessione di chabad.org