Nella parashà di questa settimana1 leggiamo della dipartita di Aharòn, fratello di Moshè e il Kohen Gadòl, Sommo Sacerdote, del popolo ebraico per quarant’anni.

È scritto nel Tanya2 che quando uno tzaddìk, lascia questo mondo, tutto il suo lavoro spirituale continua ad avere un effetto e diventa una fonte potente di benedizioni per tutti “coloro che seguono la sua strada”.

Ciò significa che se studiamo ciò che Aharòn rappresentava, e facciamo del nostro meglio per emularlo, diventando i suoi discepoli fedeli, goderemo della benedizione divina in suo merito. E una benedizione da D-o è sempre ben accetta...

Che cos’era l’insegnamento principale di Aharòn?

È scritto chiaramente nel primo capitolo dell’Etica dei Padri, i Perkè Avòt: “Sii tra i discepoli di Aharòn, colui che ama la pace e ricerca la pace, che ama le creature di D-o e le avvicina alla Torà”.

I Saggi dicono che Aharòn si impegnò a osservare il precetto “ama il tuo prossimo” al massimo livello. Infatti il Midrash descrive come egli attirava persone agli insegnamenti della Torà.

Non si irava mai se altri non osservavano tutte le leggi Ebraiche. Quando incontrava una persona che era meno osservante, lo salutava con un sorriso e qualche bella parola. Dopo quest’incontro l’uomo pensava tra sè e sè: “Se Aharòn il Sommo Sacerdote mi saluta con tanto calore, significa che pensa che sono una persona degna di valore. Devo migliorare me stesso!”.

In questo modo, con amabilità e calore, Aharòn incoraggiava gli ebrei della sua generazione di sentirsi vicini agli ideali della Torà.

Il termine usato nel Pirkè Avòt per ‘creature’ è beri òt, Aharòn amava tutti, anche persone che esibivano un comportamento molto negativo, e che sembrava l’unica loro qualità positiva fosse di essere stati creati da D-o. Eppure la strada di Aharòn è di trovare la bontà nascosta che esiste in ogni persona3.

I Saggi ci raccontano che Aharòn lavorava tanto per portare pace tra persone in generale, e in particolare tra marito e moglie. Infatti trovava sempre il modo di far pace tra litiganti, a volte anche usando espedienti furbi: se A e B stavano litigando, egli diceva ad A quanto B gli vuole bene e diceva a B che A stava parlando bene di lui...

È facile immaginare come Aharòn, un uomo molto sincero, simbolo della pace e dell’amore riuscì ad inculcare questi ideali nelle vite di chiunque ebbe modo d’incontrare.

Il Rebbe di Lubavitch, la quale hilulà cade il 3 di Tammùz, giorno che cade in prossimità alla parashà di questa settimana, aveva scopi simili a quelli di Aharòn. Tramite i suoi insegnamenti e il suo esempio di vita, egli trasmise una strada per riconoscere il potenziale di bontà inerente in ogni persona. Il Rebbe insegnò che questa visione stessa, rafforza la persona dandole ulteriori capacità di fare buone azioni4.

I Saggi dicono che è tramite l’amore per il prossimo che il Tempio verrà ricostruito. Se cerchiamo di essere discepoli del Rebbe della nostra generazione e di tutti i Saggi fino ai tempi di Aharòn e Moshè, porteremo la Redenzione finale.

Tali Loewenthal