Ovadia 1:1-21

La haftarà di questa settimana menziona la punizione di Edòm, un popolo che discende da ‘Essav, del quale si parla nella parashà.

Il profeta Ovadia, un Edomita poi convertito all’Ebraismo, descrive la punizione destinata al popolo di Edòm. Gli Edomiti non hanno aiutato Giudea quando è stata distrutta dai Babilonesi e hanno perfino contribuito alla carneficina. Anni dopo, gli Edomiti stessi (ovvero l’impero Romano), distrussero il Secondo Tempio di Gerusalemme e uccisero e resero schiavi i loro cugini Ebrei.

Nonostante l’impero Romano sia stato uno degli imperi più potenti mai esistiti il profeta avvisa: “Se sali alto come un’aquila, e se posi il tuo nido tra le stelle, da lì ti porterò giù, dice il Sign-re…e la casa di Ya’acòv sarà fuoco e la casa di Yosef la fiamma e la casa di ‘Essàv diventerà paglia, ed essi li accenderanno e li consumeranno e la casa di ‘Essàv non avrà superstiti poiché il Sign-re ha parlato”.

La haftarà prosegue con una descrizione della divisione delle terra di ‘Essàv tra gli esuli di Giudea al loro ritorno e termina con le parole note: “E salvatori saliranno sul monte Sion per giudicare il monte di ‘Essàv, e il Regno sarà del Sign-re”.