Nella parashà di questa settimana, il popolo ebraico commette il peccato del Vitello d’Oro.
Mosè scende dal Monte Sinai e, dopo aver visto il popolo ebraico venerare un idolo, spacca le tavole che aveva appena ricevuto da D-o!
Il Sign-re Onnipotente dice a Mosè che cancellerà la nazione ebraica e che creerà una nuova nazione dai discendenti di Mosè.
A quel punto Mosè risponde a D-o: “perdona il peccato del popolo ebraico, altrimenti cancellami dal libro che hai scritto, la Torà”.
Molte parti di questo testo non sono chiare.
Come mai Mosè ruppe le Tavole che aveva ricevuto da D-o?
Qual’è il significato delle sue parole “se no cancellami dal libro che hai scritto”?
La spiegazione:
La Torà proibisce la venerazione degli idoli, tanto che trasgredire questo comandamento comporta la pena di morte. Questa proibizione è il secondo comandamento dei Dieci Comandamenti ed era inciso nelle tavole che Mosè porto giù.
Mosè era totalmente devoto alla Torà, essa era la sua vita. Egli era anche interamente dedito al popolo ebraico, esso era la sua vita.
Dopo il peccato del Vitello d’Oro, ci fu un conflitto temporaneo fra la Torà e il popolo ebraico. La Toraà riteneva che il popolo ebraico meritassse l’annientamento, D-o non voglia.
Pertanto, Mosè si trovo di fronte a un dilemma tremendo.
Chi avrebbe scelto: il suo amato popolo? O la sua preziosa Torà?
Mosè fece un gesto ardito e ruppe le tavole, mostrando così che il suo impegno più profondo era con il popolo ebraico. *[i]
La guida del popolo continuò dicendo ad Hashem che se Egli non avesse perdonato il popolo ebraico, avrebbe dovuto cancellare il nome di Mosè dalla Torà. L’essenza più profonda di Mosè era con il suo popolo, e in questo momento cruciale della storia, ciò si mostrò chiaramente.
Il messaggio eterno di questa sua azione è un messaggio di tolleranza e accettazione nei confronti dei nostri correligionari.
Anche se qualcuno trasgredisce temporaneamente tutto ciò che è sacro, è nostro dovere ricordare che “anche se pecca, rimane un ebreo”.
Con pazienza e amore sincero, anche un veneratore di idoli tornerà ad accettare la singola sovranità del Creatore dei cieli e della terra.
Tratto da Likutè Sichòt 21 e 34.
[i] Inoltre, perdonando il popolo ebraico, D-o mostrò che l’ebreo è radicato ancora più in alto della Torà.
לע"נ הרה"ח הר"ה"ג ר' אברהם דוב בן ר' יהושע ז''ל In beloved memory of Rabbi Abraham B. Hecht obm.
Rav Yaakov Kantor è direttore della Chabad Jewish Center a Lugano
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