Capitolo 21, 1-24. Il Signore, rivolgendosi a Mosè, lo invita a parlare ai Sacerdoti figli di Aronne dettando norme di purità che impongono loro di non rendersi impuri a causa del contatto con un cadavere – qualora non si tratti di un parente stretto. Si elencano, poi, le unioni loro vietate. Dal versetto 10, il Signore specifica le norme di purità particolari per il Sommo Sacerdote, che non può rendersi impuro neppure tramite il contatto con il cadavere del padre o della madre: non uscirà neppure dal Santuario al fine di prendere parte al corteo funebre. Nessun Sacerdote potrà avvicinarsi a presentare cibo destinato al suo Dio qualora presenti difetti fisici o infezioni: esse impediscono loro di compiere le funzioni sacrificali, ma non di consumare i cibi presentati in onore del Signore, solo non si avvicinerà alla Tenda della Radunanza né all’Altare.

Capitolo 22, 1-33. D-o, parlando a Mosè, lo esorta ora a rivolgersi al fratello e ai suoi figli in modo che siano guardinghi in relazione alle cose sacre dei figli di Israele che essi consacrano a me, e non profanino il mio Santo Nome (22, 2), ribadendo la necessità dell’accostarsi alle cose sacre in stato di purità. Qualora ciò non accada, il colpevole sarà reciso di mezzo alla Nazione. Il capitolo passa poi a parlare di altre cause di impurità per cancellare la quale il Signore ordina all’uomo di compiere un’abluzione del corpo, tale atto dovrà avere luogo dopo il tramonto – dunque la persona sarà impura fino a sera. Dal versetto 17 si stabilisce, infine, la qualità degli animali che possono essere offerti sull’altare: bovino, ovini e caprini dovranno essere esenti da alcuna imperfezione nel fisico affinché il sacrificio da ardere sull’Altare sia cosa gradita a D-o. L’Onnipotente, inoltre, specifica che un animale rimarrà sette giorni accanto alla madre, quindi, nell’ottavo giorno potrà essere offerto; è fatto divieto, però, di scannare un piccolo insieme a sua madre nel medesimo giorno.

Capitolo 23, 1-44. Il capitolo è interamente dedicato elencare e a descrivere le ricorrenze festive dell’anno, spiegandone il carattere, il significato, i sacrifici da offrire, la durata.

Capitolo 24, 1-23. D-o parla ancora a Mosè in merito all’olio puro d’oliva da ardere nel lume quotidianamente al di fuori dalla Tenda della Radunanza. Il Signore completa, poi, le disposizioni circa i pani di presentazione.

È narrato, di seguito, un episodio di grave vilipendio alla divinità, evento che diede occasione per un condanna capitale; a tale proposito si ripetono, quindi, alcune norme di diritto penale.