Non si accenda la tua ira (Bereshit 44, 18). Da queste parole apprendiamo che Yosef aveva parlato loro con tono duro.

Tu sei come faraone (Bereshit 44, 18). Ai miei occhi tu sei importante come il re. Questo è il senso letterale. Il midrash dice: tu finirai per essere colpito dalla lebbra a causa di Beniamino, così come un tempo fu colpito il faraone a causa della mia antenata Sara, che egli aveva trattenuto per una sola notte (cfr Bereshit Raba 93, 6). Altra interpretazione: il faraone promulga decreti e poi non li porta a compimento, promette e poi non mantiene e anche tu fai lo stesso. (cfr Bereshit Raba 93, 6). È forse questo che intendevi quando ci dicesti che volevi: posare lo sguardo sul ragazzo? Altra interpretazione: Tu sei come faraone. Se tu mi provochi, io ucciderò te e il tuo signore (cfr Bereshit Raba 93, 6).

Il mio signore aveva interrogato i suoi servi: «Avete un padre e un fratello?» (Bereshit 44, 19). Fin dall’inizio tu ci hai trattato con l’inganno. Che bisogno avevi infatti di farci tutte quelle domande? Noi chiedevamo la mano di tua sorella o tu chiedevi quella della nostra (cfr Bereshit Raba 93, 6)? E tuttavia noi abbiamo risposto.

Per favore avvicinatevi a me (Bereshit 45, 4). Yosef, vedendo che i fratelli si tiravano indietro, pensò: «Ora i miei fratelli provano vergogna». Perciò li chiamò con fare gentile e supplichevole e mostrò loro che era circonciso (cfr Bereshit Raba 93, 11).

Ecco i vostri occhi vedono (Bereshit 45, 12). La mia gloria è che io sono circonciso come voi. Inoltre essi vedono che è la mia bocca che vi parla nella lingua santa (cfr Bereshit Raba 93, 11).

E vedono gli occhi di Beniamino (Bereshit 45, 12). Yosef pose tutti i fratelli su un piano di eguaglianza, poi disse loro: «Come io non ho in odio mio fratello Beniamino, perché egli non ebbe parte alla mia vendita, allo stesso modo non porto odio nel mio cuore per voi».

Egli si gettò al collo di Beniamino e pianse (Bereshit 45, 14). Pianse per i due Santuari che si sarebbero trovati nel territorio di Beniamino e che sarebbero stati ridotti in rovina (Talmud Meghilla 16b; Bereshit Raba 93, 12).

Anche Beniamino piangeva stretto al suo collo (Bereshit 45, 14). Piangeva per il tabernacolo di Shilò che si sarebbe trovato nel territorio di Yosef e che, infine, sarebbe stato ridotto in rovina (Talmud Meghilla 16b; Bereshit Raba 93, 12).

Il meglio del paese d’Egitto (Bereshit 45, 18). La terra di Goshen. Il faraone profetizzò, senza saperlo, che i figli di Israele avrebbero infine reso il paese d’Egitto simile agli abissi del mare, che sono privi di pesce. (Talmud Pessachim 119a; Talmud Berachot 9b. L’interpretazione si fonda sul gioco di parole tra: spogliarono gli Egizi (vayenatzlu, Shemot 12, 36) e il termine meshula, abisso marino.

Allora lo spirito di del loro padre Ya’acòv rivisse (Bereshit 45, 27). La Shekinà, che si era ritirata da lui, venne di nuovo a riposare su di lui.