Durante la sua permanenza in Egitto, Yosef non ha meramente resistito alle influenze negative della società egizia, né visse da recluso per il timore di essere influenzato negativamente. Al contrario, egli esercitò un’influenza positiva e potente sugli egiziani, come è descritto nella parashà di questa settimana.

Molte persone vivono esposte a influenze potenzialmente dannose, alcune resistono e rimangono inalterate dal contatto. La loro resistenza al cambiamento può avvenire come risultato di tre diversi tipi di atteggiamenti:

Essere decisi: è possible sforzarsi e lottare per rimanere decisi e forti nelle proprie convinzioni ma tale resistenza è lontana dall’essere perfetta. Prima di imbattersi in questo ambiente non esisteva la benchè minima possibilità né il potenziale di cambiare il proprio comportamento morale, i propri standard spirituali. A questo punto però, la persona ha subìto una discesa, poiché è chiaro che le influenze negative che lo circondano possono influenzarlo potrebbero intaccare la sua resistenza.

Essere distaccati: un altro individuo potrebbe separarsi dalla società e mantenere i suoi standard elevati di Torà rimanendo in reclusione. Ma anche questo modo non è l’approccio perfetto. La sua immunità dal cambiamento si basa solamente sulla sua mancanza di interazione con i dintorni. Se dovesse mescolarsi all’interno della società potrebbe esserne influenzato. Di nuovo, esiste il potenziale di cambiamento.

Cambiare le carte in tavola: Il terzo approccio e quello migliore per resistere alle influenze negative dell’ambiente è quando l’individuo lavora all'interno della società per cambiarla ed elevarla al suo livello. È lui che incide sul suo ambiente. Ed è questo l’approccio migliore, poiché se si ha la forza di migliorare gli standard della propria società, nessuna influenza potrà farlo scendere dal suo piano spirituale.
Basato su Likkutei Sichot Vol. V pag. 96 adattato da Rav Yitschak Meir Kagan A”H, per gentile concessione di chabad.org