Capitolo 44, 18-34. Yehuda, che si era reso responsabile presso il padre per la sorte di Binyamin, dinanzi alla minaccia di Yoesf – di tenere schiavo il fratello con l’accusa di furto, tiene un discorso pieno di vigore e di affetto per il vecchio padre e si offre quale sostituto di Binyamin nella schiavitù e nella prigionia.
Capitolo 45, 1-28. Dinanzi a questa prova di affetto fraterno dimostrato da Yehuda, Yosef non può trattenere la commozione e, fatti allontanare tutti i presenti, rivela tra le lacrime la sua identità ai fratelli, felice di aver saputo che il padre era ancora in vita. Di fronte alla meraviglia dei fratelli, li rassicura del suo perdono, affermando anzi che la loro azione era stata utile alla vita e alla salvezza di tutta la famiglia che altrimenti sarebbe morta a causa della carestia, affermando che la loro azione non era dovuta alla loro volontà, ma era stata voluta da D-o stesso. Li esorta, dunque, a tornare a casa per dare la lieta notizia al padre e per farlo scendere con tutti i suoi in Egitto, dove egli stesso avrebbe provveduto alla loro sistemazione in terra di Goshen e al loro mantenimento. Il faraone venne a sapere dell’arrivo dei fratelli di Yosef e diede ordine di mettere a disposizione dei fratelli carri, provviste e abiti per il viaggio, cose necessarie per il lungo viaggio di andata e di ritorno, raccomandando di rassicurare Ya’acòv che nulla gli sarebbe mancato nella sua nuova residenza. Ya’acòv, dapprima incredulo, si convinse e decise di intraprendere il viaggio, lieto di poter rivedere il figlio prediletto.
Capitolo 46, 1-34. Durante il viaggio Ya’acòv si fermò a Beer Shava’ dove offrì sacrifici a D-o che gli apparve in una visione e gli parlò, rassicurandolo in merito alla discesa in Egitto, dove avrebbe fatto di lui una grande nazione e da dove lo avrebbe, poi, fatto tornare in terra di Canaan. Considerando tutta la discendenza di Ya’acòv che si mosse per andare in Egitto, con i due figli di Yosef, che là erano nati, in tutto erano settanta persone.
L’incontro tra padre e figlio fu commovente. Poi Yosef diede a lui e ai fratelli alcuno consigli in merito alle risposte da dare al faraone, in modo che fosse loro concesso di risiedere nella terra di Goshen.
Capitolo 47, 1-27. Poi Ya’acòv, sollecitato da Yosef, rese una visita per rendere omaggio al faraone con cui conversò brevemente e cordialmente. Yosef mantenne suo padre, i suoi fratelli e tutta la discendenza facendo pervenire loro viveri a seconda del numero dei figli.
In Egitto, come a Canaan, gli anni di carestia furono molto pesanti per la popolazione che per acquistare il grano dovette consegnare denaro a Yosef, che lo fece entrare nelle casse del faraone oppure vendere il proprio bestiame. In seguito gli abitanti di quelle terre furono costretti a dare la terra, che Yosef acquisì per il faraone, pur lasciandola loro affinché la lavorassero con le sementi che consegnò a ciascuno, stabilendo che un quinto dei raccolti sarebbe andato al faraone; solo la terra dei sacerdoti non requisì. Israele rimase in terra d’Egitto, prolificò e aumentò di enormemente numero.
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