Secondo una famosa fonte midrashica, ogni concetto della Torà avrebbe settanta sfaccettature diverse (Bemidbàr Rabbà 13:15). Cerchiamo dunque di esaminare un versetto della nostra Parashà da vari punti di vista.
La Parashà apre con il momento drammatico nel quale Yehudà si avvicina a Yosèf, pronto anche a lottare per il bene del fratello Biniamìn. I figli di Ya'acov stanno "lottando" contro il vicere del'Egitto ignorando il fatto che egli è il loro fratello disperso.
In questa azione di Yehudà ci sono tre realtà:
1 La realtà percepita al momento: All'apparenza, sembrava che Yehudà si fosse avvicinato al vicere dell'Egitto che aveva il potere di decidere il futuro di Yehudà e tutta la sua famiglia.
2 La "vera" realtà: Il vicere dell'Egitto non era altro che Yosèf, fratello di Yehudà.
3 La realtà mistica: L'avvicinarsi di Yehudà verso Yosèf rappresenta l'avvicinarsi dell'ebreo al Creatore tramite la preghiera (Zohar I, 205b).
Esiste un principio secondo il quale le varie spiegazioni su uno stesso versetto sono legate tra di esse. Qual'è il legame tra queste tre spiegazioni?
I tre livelli di percezione potrebbero rappresentare tre sfere della realtà vissuta da noi oggi.
Per quanto ci riguarda, la realtà percepita è che il popolo ebraico si trova ancora in esilio e necessita della grazia delle altre nazioni per poter seguire apertamente e comodamente una vita secondo la Torà.
In realtà però, l'ebreo è invulnerabile e ha la possibilità di trascendere le limitazioni imposte dalle condizioni esterne, nonostante possano sembrare a volte insormontabili.
Questo è simile alla realtà della nostra Parashà, nella quale troviamo che alla guida dell'Egitto c'era Yosèf, un figlio di Yaacòv.
Da dove deriva la forza per poter trascendere la realtà percepita (1) e vivere secondo la "vera" realtà (2)? Dalla realtà mistica (3) che parla, in questo caso, del concetto della Tefillà, la preghiera.
Quando l'ebreo si avvicina per pregare a D-o, in effetti sta rivelando la sua connessione interna con il Creatore, cosa che gli dà la possibilità di trascendere le complicazioni e le contrarietà e di farlo con successo.
Basato su un discorso del Rebbe di Lubavitch
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