“E avvenne che il terzo giorno, quando giunse il mattino, ci furono tuoni e fulmini e una nube spessa (stava) sopra la montagna e il suono dello Shofàr era molto forte; e il popolo intero all’interno del campo tremò. E Moshé fece uscire il popolo dal campo per incontrare D-o, e si stabilirono ai piedi della montagna”.
E D-o scese sul Monte Sinai, sulla cima della montagna e Moshé salì (Shemòt, 19: 16-20)”. L’evento più sconvolgente della storia ebbe luogo uno Shabbat, il 6 Sivan nell’anno 2448 dalla creazione del mondo e 1313 anni prima dell’era volgare. Ma non fu una rivelazione nel senso stretto della parola in quanto in passato i patriarchi e le successive guide del popolo furono edotti del contenuto sia della Torà Scritta che Orale.
Quale fu, dunque, l’apporto significativo del solenne dono delle Tavole della Legge a Shavu'òt?
Il Midràsh spiega che quando Hashem creò il mondo, emise il seguente decreto: “I cieli appartengono a D- e la terra è stata data all’uomo”. Ma quando desiderò offrire la Torà ai Bené Israel (figli d’Israele), dovette annullare la sua sentenza e dichiarò: “ I regni inferiori saliranno verso i regni superiori e Io Stesso comincerò, com’è scritto: “E D-o scese sul monte Sinai” poi “E a Moshé disse: Sali verso D-o.” (Midràsh Tanchumà, Vaerà:15; Midràsh Rabbà, Shemòt 12:4).
Durante i primi trentacinque secoli fu in vigore una ghezerà (decreto) che impose una scissione tra la realtà spirituale e la realtà materiale, ermeticamente chiuse l’una all’altra. Sul Sinai D-o revocò la sanzione e avvenne l’incontro tra Hashem e l’uomo che provocò il nuovo fenomeno della “Chefzàt shel Kedushà – la santità di un oggetto”. Un qualsiasi ricettacolo materiale che fosse servito all'applicazione di una mitzvà ora poteva rivestire carattere sacro.
Secondo le Sacre Scritture “Hashem pronunciò i Dieci Comandamenti con voce potente, che non aveva fine”. E il Midràsh riferisce che la voce Divina non aveva eco. Un richiamo a cui risponde un’eco vuol dire che le sue onde sonore hanno incontrato ostacoli.
Come nel periodo anteriore al Dono della Torà, il verbo celeste non penetrava nella sfera materiale, essa lo rimandava nel vuoto come un’eco. Dopo l’avvento della Legge, venne cancellata l'antitesi tra i due mondi ed un oggetto materiale poteva trasformarsi in oggetto spirituale riempiendo la sua mansione al servizio delle mitzvòt.
A Shavu’òt fummo incaricati di fungere da lume per le nazioni, trasmettendo loro la verità di un codice morale emanato direttamente dal Cielo.
Oggi, tale missione ci sembra impossibile, abbiamo l'impressione che la società in cui viviamo non sia in grado di accogliere le parole di Hashem. Queste reticenze sono solo provvisorie in quanto, sul monte Sinai, l'essenza di ogni creatura era ricettiva alla bontà e alla perfezione previste dal disego Divino.
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