Mosè fu scelto come pastore del popolo per la sua compassione. D-o lo osservò seguire una pecora che vagava nel deserto in cerca di acqua, prenderla in braccio e mormorare: “Se solo avessi saputo che avevi sete, ti avrei procurato dell’acqua” (Midràsh, Shemòt Rabbà 2:2). Quando Shaùl doveva essere unto come re, non lo si trovava da nessuna parte; cercarono e cercarono, e alla fine lo scovarono nascosto in un ripostiglio. Egli era umile e non voleva la posizione di re, ed è proprio per questo che D-o lo scelse (I Samuele 10:22). La scelta del re Davìd sorprese perfino il profeta Shemuèl: Davide non era affatto alto, né forte e robusto come gli altri suoi fratelli, né sembrava possedere le caratteristiche di un guerriero. D-o lo scelse per il suo animo, non per il suo fisico, e disse a Samuele: “L’uomo vede con gli occhi, ma D-o scruta nel cuore” (ibid.).
Le Vesti Sacerdotali
Tenendo tutto ciò a mente, cercheremo di capire un curioso versetto che parla degli abiti sacerdotali. Prima D-o dice a Mosè “Farai delle vesti sacre per tuo fratello Aharòn, per l’onore e la gloria”. Poi, nel verso successivo, D-o sembra cambiare piano: “E parlerai a tutti gli uomini saggi di cuore, che io ho riempito di spirito saggio, ed essi faranno le vesti di Aharòn” (Esodo 28:2-3). Allora chi deve fabbricare gli abiti, Mosè o i sarti saggi di cuore? Inoltre, queste vesti dovevano o no essere sante? Moshè doveva confezionare le vesti sacre, ma l’aggettivo “sacre” non compare nella descrizione delle vesti che i sarti dovevano cucire. Una spiegazione è che D-o sta parlando di due tipi diversi di abiti: un tipo fabbricato da Mosè e un altro dai sarti. Moshè faceva le vesti per l’anima e i sarti per il corpo. Gli abiti sono dei mezzi attraverso cui ci esprimiamo: ci vestiamo sportivamente quando, ad esempio, vogliamo far sentire gli altri a proprio agio e ci abbigliamo in stile più professionale per dare un’impressione di serietà e competenza. Anche l’anima però ha bisogno di abiti. L’anima nuda è un’energia spirituale grezza, che non può esprimersi nel mondo fisico senza una veste, un elemento che funge da intermediario tra il materiale e lo spirituale. I nostri Maestri ci hanno insegnato che umiltà e timore verso D-o sono le vesti dei giusti. D-o ha scelto Aronne come sommo sacerdote proprio perché era un esempio di umiltà e timore; però, in quanto sommo sacerdote, doveva portare questi attributi ad un livello più alto e quindi vestirsi di abiti più elevati. Moshè era la persona più adatta a fabbricare queste vesti per Aharòn (per meglio dire, più adatta a modellare questi attributi per Aronne) poiché era la persona più umile e più timorosa di D-o in terra (vedi Numeri 12:3 e Deuteronomio 10:12). Queste erano il primo tipo di vesti che Moshè doveva tessere; erano sacre, abbellivano l’anima di Aharòn e davano motivo al popolo di ungerlo ed esserne seguaci. Gli abiti esterni, cuciti dai sarti, erano vesti fisiche, che ricoprivano il suo corpo in maniera consona al suo ruolo e gli conferivano un’aurea di prestigio. Esse però erano solo uniformi che rendevano il sacerdozio subito riconoscibile, non ne erano lo scopo primario; un leader deve essere nominato per il suo carattere e la sua devozione, non per prestigio e posizione.
L’equilibrio
Le vesti esterne restano comunque un accessorio importante. Se Aronne si fosse vestito solo con le vesti interiori abbigliandosi esternamente di abiti normali, nessuno avrebbe riconosciuto la sua devozione a D-o e non sarebbe stato considerato un sacerdote. Per questo motivo i leader devono vestirsi di abiti che conferiscano loro onore e prestigio. D’altro canto, quando i leader vestono solo gli abiti esterni e non manifestano l’importanza dell’umiltà e del timore verso l’Autorità superiore a tutti, restano prigionieri del potere e dell’autoritarietà e si dimenticano presto del motivo e dello scopo per cui sono stati scelti. Diventano altrettanto velocemente arroganti, corrotti e vanitosi. L’obbligo per i sacerdoti di concentrarsi costantemente sulle vesti interiori rafforzava la loro umiltà e il loro timore verso D-o, come continuo ammonimento che la loro missione è quella di servire il popolo e servire il Sign-re. La Torà ci insegna quindi che preoccuparsi solo di una delle due categorie di vesti è inefficace. Solamente raggiungendo il giusto equilibrio tra la crescita interiore e quella esterna si avrà successo nel guidare i popoli della terra.
Di Lazer Gurkow, chabad.org
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