Prima di morire Ya’acòv chiama suo figlio Yossèf facendolo giurare di non seppellirlo in Egitto bensì nella tomba dei suoi padri, la grotta di Machpelà.
Ya’acòv si ammala e Yossèf gli porta i suoi due figli Menashè ed Efraim affinchè ricevano la benedizione dal nonno. Ya’acòv dice a Yossèf della promessa fattagli da D-o della terra di Israele, Yossèf prende i suoi figli e li mette davanti a Ya’acòv, il primogenito Menashè a destra ed Efraim il più piccolo a sinistra, Ya’acòv incrocia le mani posando la destra sul piccolo e la sinistra sul primogenito e li benedice.
A quel punto Ya’akòv chiama tutti i suoi figli per benedirli e per predicare le loro azioni passate, nelle sue benedizioni sono contenute anche delle profezie su di ognuna delle tribù tra cui quella della dinastia regale dalla tribù di Yehudà che comincia col Re David e finisce col Mashiach. Finite le benedizioni Ya’akòv comanda i suoi figli di seppellirlo nella grotta di Machpelà, e muore all’età di 147 anni.
Quaranta giorni dopo Yossèf chiede al Faraone di portare in Israele la salma del padre come gli aveva giurato, il Faraone acconsente e tutti i figli assieme ad altri egiziani accompagnano Yossèf a seppellire il padre, giungono alla grotta e tutti i fratelli lo seppelliscono.
Tornati in Egitto i fratelli si rivolgono a Yossèf dicendogli che loro padre prima di lasciarli lasciò detto a Yossèf di perdonare i fratelli per ciò che avevano fatto, Yossèf piange. Poi promette ai fratelli di mantenerli. Prima di morire lascia detto ai fratelli che D-o li ricorderà e li farà tornare alla terra promessa, e li fa giurare di portare le sue ossa con loro quando arriverà quel momento. Yossèf muore all'età di 110 anni.
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