Ya’acòv visse… (Bereshit 47, 28). Perché questa sezione della Scrittura è chiusa? (Per chiusa Rashi intende unita alla precedente; infatti nei rotoli della Torà adibiti alla lettura pubblica, ogni sezione è separata da quelle immediatamente precedenti e seguenti secondo un ordine tradizionale).

Perché quando spirò nostro padre Ya’acòv si chiusero gli occhi e i cuori dei figli di Israele per la sofferenza della schiavitù che da allora gli egizi cominciarono a imporre loro. Altra spiegazione: Ya’acòv voleva rivelare ai suoi figli il tempo della fine (della redenzione messianica) ma tale rivelazione gli fu preclusa (Bereshit Raba 96, 1).

Grazia e verità… (Bereshit 47, 29). La grazia che si usa ai morti è una grazia di verità, perché non ci può aspettare da essa alcuna ricompensa (Bereshit Raba 96, 5).

Ti prego non seppellirmi in Egitto… (Bereshit 47, 29). Il suo suolo diverrà un giorno pidocchi che brulicheranno sotto il mio corpo (Bereshit Raba 96, 5). Inoltre i morti che sono fuori dalla terra di Israele rivivranno soltanto dopo aver provato la sofferenza della migrazione sotterranea (Bereshit Raba 96, 5. Perché tutti i patriarchi chiedono ed amano la sepoltura in terra di Israele? […] Camminerò alla presenza del Signore nella terra dei viventi (Tehillim 116, 9) […] I morti della terra di Israele rivivranno per primi nei giorni del Messia e godranno degli anni del Messia […] Disse rabbi Shim’on: «Se è così, i giusti sepolti fuori dalla terra di Israele ci perdono?». Ma cosa fa per loro il Santo, Benedetto Egli sia? Scava delle buche nel terreno, simili a grotte, ed essi verranno risalendo sino a giungere nella terra di Israele. Là il Santo Benedetto Egli sia darà loro uno spirito di vita ed essi risorgeranno». In merito a questo importante insegnamento rabbinico che sottolinea il carattere elettivo della terra di Israele, considerata la terra della resurrezione e della vita, cf anche Tanchuma Vaichi, 3 e Talmud Ketubot 111a).

Sul capezzale del letto… (Bereshit 47, 31). Ya’acòv si volse verso la Shekina (Tanchuma Vaichi, 3). Da qui si è dedotto che la Shekina sta al di sopra del capo di chi è malato (Talmud Shabbat 12b; Talmud Nedarim 40b). Altra interpretazione: Israele si prostrò verso Colui che era il capo del suo letto, perché il suo letto era perfetto e non vi aveva avuto origine alcun empio. Infatti anche Yosef, che pure era un re ed era stato prigioniero tra le nazioni, era rimasto giusto (Talmud Pessachim 56a).

Ti farò diventare un’assemblea di popoli… (Bereshit 48, 4). Ya’acòv disse a Yosef: «D-o mi annunciò che avrebbe avuto origine da me un’assemblea di popoli. Ora è vero che Egli mi disse: una nazione, anzi un’assemblea di popoli verranno da te. Ma dicendo una nazione Egli si riferiva Beniamino; invece l’espressione: un’assemblea di popoli indica due nazioni oltre a Beniamino. Ora dal momento che non mi è nato alcun altro figlio, è chiaro che D-o mi voleva rivelare con quelle parole che una delle mie tribù era destinata a dividersi in due. E ora io do a te questo privilegio».

Ora i due figli… sono miei… (Bereshit 48, 5). Prima del mio arrivo presso di te. Il testo significa: «I due figli che ti sono nati da quando tu ti sei separato da me a quando io sono arrivato presso di te, sono miei. Essi entreranno nel novero degli altri miei figli in modo da ricevere ciascuno la sua parte nella terra di Israele».

Quanto a me, mentre giungevo da Paddan… (Bereshit 48, 7). Ya’acòv disse a Yosef: «Sebbene ora io ti imponga l’onere di portarmi ad essere seppellito in terra di Canaan, io non feci lo stesso nei confronti di tua madre, che pure morì assai vicino a Betlehem».

L’ho sepolta là… (Bereshit 48, 7). E non l’ho neppure portata là, a Betlehem, per introdurla nella terra di Israele, ora io so che tu mi porti risentimento [per questo] in cuor tuo, ma sappi, però, che è per ordine divino che ho seppellito là Rachel, tua madre, affinché possa portare aiuto ai suoi figli quando Nevuchadnetzar li condurrà in esilio. Quando infatti essi passeranno di là, Rachel uscirà dalla sua tomba, piangerà e implorerà per loro misericordia. Sta scritto infatti: …Una voce si ode in Rama, lamento e pianto amaro: Rachel piange i suoi figli (Jeremia 31, 15). Allora il Santo Benedetto Egli sia le risponderà: C’è un compenso per la tua pena, oracolo del Signore […] I tuoi figli torneranno entro i loro confini (Jeremia 31, 16-17. Per questa interpretazione cf Bereshit Raba 82, 10) […].