Tra le mitzvòt di questa Parashà troviamo quella del sacrificio pasquale e la festività di Pesach. Per introdurre questa mitzvà il Sign-re dice a Moshè e ad Aharòn che "Questo mese sarà per voi il capo dei mesi, sarà per voi il primo mese dei mesi dell'anno" riferendosi al mese che in seguito assumerà il nome Nissàn.
Perché questo "per voi" ripetuto? Uno dei midrashìm spiega: "Quando il Sign-re scelse [di creare] il mondo vi fissò dei capodanni e capimese, quando scelse Ya'acòv e i suoi figli vi fissò un mese di rendenzione". Per questo motivo la Torà introduce questa mitzvà, quella di santificare e calcolare i mesi secondo il ciclo lunare, con la precisazione "per voi".
Una lezione che potremmo trarre da questo insegnamento:
Quando non si inserisce un contenuto o un significato nel tempo che scorre, questo rimane sempre di uguale importanza. Le ventiquattro ore di oggi valgono quanto quelle di ieri e di domani.
In effetti il Midrash dice che i limiti posti dalla creazione non conoscono distinzioni tra l'oggi e il domani.
Nel momento che D-o "scelse di creare" questa scelta Divina diventa una conferma che la Creazione ha una validità e un significato. A questo punto D-o vi fissa "dei capodanni e capimese" ossia dei giorni che sono distinti dagli altri per il loro contenuto maggiore.
L'indicare il giorno come "capo" è esatto. Nella stessa maniera che il corpo è guidato dalla testa, il tempo intero sarebbe guidato dai momenti chiave che conferfiscono un significato a tutti gli altri momenti.
Certo, tutto ciò dipende anche dall'uomo. Quando egli usufruisce del suo tempo nella maniera corretta, usandolo per pensare ed agire in modo denso di significato, questo tempo diventa importante di conseguenza, questi diventano dei momenti che segnano la strada e guidano il tempo in generale.
In questa maniera l'umanità può si crescere, tuttavia non può ancora uscire dai propri limiti.
Per tornare all'esempio della testa: è vero che la testa è la guida di tutto il corpo ma ne fa anche parte e non può elevarsi oltre l'elevazione del corpo stesso (sarebbe pericoloso...).
Da quale fonte si può trarre una forza obbiettiva e non limitata? Dal momento che, nelle parole del Midrash "Egli scelse Ya'acòv e i suoi figli" fissando un mese di redenzione. Il concetto di redenzione è quello di trascendere i limiti.
Questa condizione l'abbiamo vissuta nei momenti in cui il nostro legame con il Sign-re non poteva basarsi solamente sulla razionalità, nei momenti in cui è servito qualcosa di molto più elevato di noi stessi per potere rimanere fedeli alla volontà di D-o. Lo stesso vale in tutti i momenti.
È questo il senso dell'essere liberi o redenti, il trascendere i limiti del creato perché vicini alle mitzvòt del Creatore.
Tutto ciò è legato a come vogliamo scegliere di utilizzare il tempo che scorre. 1) Potremmo semplicemente lasciarlo scorrere. Sarebbe un tempo senza significato. 2) Potremmo riempire il tempo con del contenuto valido e corretto. Sarebbe giusto ma limitato. 3) Potremmo portarlo attraverso la Torà e le mitzvòt a trascendere i propri limiti. Questa è una forma di redenzione!
Basato su un discorso del Rebbe di Lubavitch (Shevat 5724-Gennaio 1964)
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