Nella porzione settimanale della Torà di questa settimana, leggiamo che gli ebrei mangiano matzà durante la fuga dall’Egitto, e il comandamento che ne consegue, di mangiare matzà ogni anno alla vigilia e per i seguenti giorni di Pesach.
Durante tutti gli otto giorni della festività di Pesach è d’obbligo astenersi dal possedere e tantomeno dal mangiare pane o qualsiasi altro cibo lievitato.
Curiosamente la matzà e il pane sono estremamente simili, in effetti i loro ingredienti sono esattamente gli stessi: farina e acqua.
L’unica piccola ma fondamentale differenza fra la matzà e il pane sta in questo:
Se si lascia l’impasto crescere e gonfiare si ottiene il pane, che è pieno d’aria, la matzà invece, non si gonfia, è piatta e umile.
È interessante notare che la composizione delle parole ebraiche, “pane” (che coincide in ebraico con “lievito”) e “matzà” è anche praticamente identica!
Matzà si scrive: מצה (mem, tzadee, hey).
Lievito (Chametz) si scrive: חמץ (chet, mem, tzadee).
Le due parole sono quasi identiche se non per una differenza piccola ma cruciale.
Infatti, mentre la parola pane si scrive con la “chet”ח , per matzà si usa la lettera “hey” ה .
La “chet” ח e la “hey” ה si assomigliano molto, circondate sui tre lati e aperte in basso. Tuttavia la “hey” ה contiene un’apertura ulteriore (piccola ma definita), in alto a sinistra.
L’apertura in basso ricorda il fatto che la persona non è in grandi condizioni spirituali e che potrebbe commettere altri peccati.
La persona che è umile come una matzà prende controllo di sé, si rende conto degli errori del passato e per questo ha una finestra di opportunità in alto, ה attraverso cui può ottenere la libertà ed elevarsi a grandi altezze.
Dall’altro lato, la persona che è gonfia come il pane, rifiuta di riconoscere il proprio basso stato, e rimane invischiato senza alcuna via di fuga verso l’alto, come si vede nella lettera ח.
Quando una persona è umile come matzà , l’autogiustificarsi per scusare comportamenti del passato non è un’opzione, e la via verso la libertà è quindi ben accessibile.
Nella vita contemporanea, dove la schiavitù esiste nella forma della auto-schiavitù o del confinamento, matzà e umiltà sono una chiave importante della libertà.
Adattato da Likutè Sichòt
לע"נ הרה"ח הר"ה"ג ר' אברהם דוב בן ר' יהושע ז''ל In beloved memory of Rabbi Abraham B. Hecht obm.
Rav Yaakov Kantor è direttore della Chabad Jewish Center a Lugano
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