Alla fine della parashà di questa settimana, Miriam fa un commento denigratorio riguardo suo fratello Moshè e, di conseguenza, contrae la tzara’at.

La tzara’at era una forma di lebbra che appariva sulla pelle in tempi passati, era una punizione per aver parlato lashòn harà.

Lashòn harà significa parlare negativamente di un'altra persona senza un motivo leggittimo, anche se le chiacchiere condivise sono effetivamente veritiere.

I dettagli e criteri del divieto, e le eccezioni alla regola, di lashòn harà sono numerose e non li discuteremo tutti qui.

Tuttavia c'è un aspetto di lashòn harà, che non è noto.

Ovvero, è vietato parlare lashòn harà anche riguardo se stessi.

Infatti, nonostante una persona debba conoscere i propri punti di forza e difetti ed essere conscio di ciò in cui eccelle e ciò che è al di sopra delle sue possibilità; non è necessario parlarne con qualcun’altro, nè soffermarsi troppo sugli aspetti negativi dicendo lashòn harà su stessi.

A volte la condivisione delle proprie debolezze fatta solo per amor di conversazione, potrebbe sembrare un atto di umiltà.

Tuttavia in realtà è vero il contrario.

Parlare negativamente riguardo se stessi è spesso uno stratagemma dell’egocentrica Yetzer Harà, l’inclinazione verso il male, per giustificare se stessi dal non essere in grado di perseguire obiettivi utili, oppure di respingere la propria crescita futura nell’osservanza della Torà e delle mitzvòt, o nel peggiore dei casi, potrebbe essere uno stratagemma per far sì che la persona si senta triste. Infatti, una persona triste diventa pigra ed è quindi un ottimo cliente del Yetzer Harà, D-o non voglia.

Perciò, la prossima volta che vi sentite dire “oh, sono sempre cosi pigro” “ho due mani sinistre” o altri commenti simili, dovreste chiedervi se sarebbe permesso dire questo su un'altra persona.

Se la risposta è 'no', allora non dovreste dirlo (o pensarlo) neanche su voi stessi.

Adattato dagli insegnamenti del Rebbe di Lubavitch. לע"נ הרה"ח הר"ה"ג ר' אברהם דוב בן ר' יהושע ז''ל In beloved memory of Rabbi Abraham B. Hecht obm.

Rav Yaakov Kantor è direttore della Chabad Jewish Center a Lugano