Poco dopo aver permesso ai Figli d’Israele di lasciare l’Egitto, il Faraone cambia idea e li insegue per costringerli a tornare nella sua terra; gli israeliti si trovano quindi intrappolati ara l’esercito del Faraone e il mare. Il Sig-re dice a Moshè di innalzare il suo bastone sopra l’acqua, il mare si spacca permettendo ai Figli d’Israele di attraversarlo tornando poi immediatamente al suo stato normale, annegando gli Egiziani. Moshè e i Figli d’Israele elevano un canto di gratitudine e lode al Sig-re.

Nel deserto soffrono la fame e la sete e si lamentano ripetutamente con Moshè e Aharòn. Il Sig-re miracolosamente addolcisce le acque amare di Marà e più tardi dice a Moshè di fare uscire dell'acqua da una pietra. Ogni mattina prima dell’alba il Sig-re manda la manna dal cielo e ogni sera manda delle quaglie.Ai Figli d’Israele viene comandato di raccogliere una doppia razione di manna il venerdì poiché di Shabbàt, designato come giorno di riposo, la manna non sarebbe scesa dal cielo.

Alcuni tuttavia disobbediscono e vanno al settimo giorno escono in cerca del cibo, ma non trovano nulla. Aharòn mette da parte una piccola quantità di manna in un vaso come segno per le generazioni future.Il popolo viene attaccato dagli Amalechiti che vengono sconfitti grazie alle preghiere di Moshè e a un esercito guidato da Yehoshua.