Capitolo 13, 17-22. La via che gli ebrei presero per uscire dall’Egitto non fu la più breve, perché quella li avrebbe posti a contatto con i filistei che li avrebbero certo attaccati. Il popolo deviò attraverso il deserto verso il Mar rosso. Una nube durante il giorno e una di fuoco durante la notte procedeva con loro.
Capitolo 14, 1-31. Poi il Signore fece retrocedere Israele che si accampò sulle rive del Mar Rosso. Là fu raggiunto dall’esercito del faraone che finì, però, con l’essere sommerso dalle onde del mare che si richiuse su di loro, dopo che gli ebrei passarono all’asciutto in mezzo alle acque apertesi per miracolo quando Mosè, seguendo l’ordine del Signore, alzò la sua verga. Tale evento fu riconosciuto miracoloso dal popolo, che ripose piena fede nel Signore e in Mosè, suo servo.
Capitolo 15, 1-27. Il prodigioso passaggio del Mar Rosso suscitò un canto da parte di Mosè. Dopo anche Miriam, la profetessa, intonò un canto seguita da tutte le altre donne. Poi il popolo partì e si accampò nel deserto, ma ben presto mormorò contro Mosè a causa della sete, ancora una volta Mosè, su comando del Signore, pose rimedio alla situazione.
Capitolo 16, 1-36. Gli ebrei si accamparono nel deserto, dove mancò loro il cibo. Per calmare le lamentele del popolo, D-o fece scendere la manna dal cielo, mandò un esercito di quaglie, essi potevano raccoglierne in proporzione alle proprie necessità. La manna cadeva sull’accampamento durante sei giorni della settimana, il sesto giorno il popolo ne riceveva una doppia razione, perché durante il settimo, il santo Shabbat, non se ne trovava. Gli ebrei si nutrirono con la manna per quarant’anni, fino a che non giunsero ai confini della terra di Canaan. Il Signore comandò a Mosè di tenere un ‘omer (misura corrispondente a circa 3-4 litri) in deposito, affinché le generazioni seguenti potessero conoscere il pane con cui Egli aveva nutrito gli ebrei nel deserto. E comandò che un’urna contente tale quantità fosse posta dinanzi all’Arca della Testimonianza, quando sarebbe stata edificata.
Capitolo 17, 1-16. Quando Israel si accampo, durante la su avanzata, a Refidim, mancò l’acqua e ancora una volta il popolo insorse contro Mosè che, seguendo il comando del Signore, si recò con gli anziani presso e alla presenza di tutto il popolo batté con la verga sulla rupe da cui scaturì acqua.
Un fiera battaglia fu poi sostenuta e vinta da Israel contro gli amaleciti, che però non furono annientati. Il Signore comandò allora a Mosè di lasciare memoria scritta di quell’avvenimento e di trasmetterlo oralmente a Yehoshua, poiché Egli aveva stabilito di cancellare la memoria di ‘Amalec e perciò era necessario che di generazione in generazione gli ebrei ricordassero di combattere il malvagio ‘Amalec e i suoi discendenti fino ad annientarne la stirpe crudele.
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