Compagni di Viaggio
I giganti non vollero chiedere a Noach di entrare nell’arca. Essi confidavano nella smisurata statura di cui erano dotati ed erano convinti che le acque sarebbero arrivate, al massimo, fino al loro collo. Ma D-o rese le acque più profonde così bollenti che i piedi dei giganti si bruciarono ed essi morirono, oltre che per annegamento, anche per il calore.
Un unico gigante restò in vita: Og. Si salvò perché si era seduto su un piolo della scala che portava all’arca. Così certo non poteva affogare, ma era tormentato dalla fame. Allora diede la sua parola a Noach e ai suoi figli che sarebbe stato per sempre loro servo se lo avessero salvato dalla morte per fame.
Che fece Noach? Fece un foro nell’arca e attraverso quello ogni giorno gli passava il pasto.
Oltre al gigante Og ci fu anche un altro essere che non poté entrare nell’arca: il toro selvatico. A causa della sua enorme corporatura non poté entrare nella chiglia: allora Noach lo legò all’arca per le corna (Pirqé de Rabbi Eli’ezer 123).
La Lagnanza del Corvo
Mentre cadeva il diluvio e Noach stava nell’arca, volle sapere se le acque si erano ritirate. A tal fine voleva mandare fuori il corvo.
Ma il corvo si lagnò di quella che riteneva una doppia discriminazione e disse a Noach: «D-o mi odia e tu mi odi altrettanto. Il Sign-re mi odia perché egli ti ha ordinato di prendere nell’arca sette coppie di ogni specie di animali mondi e solo una coppia di quelli immondi. Io e mia moglie siamo stati dichiarati da D-o immondi. Questa è la mia prima lagnanza. Tu mi odi perché le specie di animali per ognuna delle quali ci sono sette coppie disponibili le lasci stare, mentre ne mandi fuori uno di quelle di cui ci sono solo due animali.
Se il principe del calore o il principe del freddo mi raggiunge e mi uccide, al mondo verrà a mancare una specie. Questa e la mia seconda lagnanza».
Allora Noach spiegò al corvo che non si trattava affatto di discriminazioni, ma semplicemente di una saggia decisione di D-o. Tutto quello che D-o fa è buono e nessun uomo o animale ha il diritto di ergersi contro il suo volere e di accusare il Creatore di azioni ingiuste.
Il corvo non si fece persuadere dalle parole di Noach; volò via, è vero, ma non fece ritorno.
Dove Prese il Ramo di Ulivo la Colomba?
Il corvo non era tornato dalla sua missione. Allora Noach mandò fuori una colomba per vedere se il diluvio era terminato.
La colomba volò via e tornò portando nel becco un ramoscello un ramoscello d’ulivo, la colomba disse: «Ogni nutrimento dato da D-o, anche se amaro come la foglia dell’ulivo, è per me preferibile al nutrimento più dolce disposto dall’uomo».
Grande fu lo stupore di Noach allorché la colomba gli ebbe detto dove aveva preso il ramoscello d’ulivo: da Eretz Israel, perché tutte le terre sono state inondate dal diluvio, ma non Eretz Israel (Talmud Eruvin 18).
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