Domanda: Ho letto il racconto della legatura di Yitzchàk in Genesi 22. Lì è scritto che Avrahàm e Yitzchak viaggiarono insieme al monte per compiere il volere di D-o di offirire suo figlio come sacrificio. Tuttavia, più avanti, nel verso 19, il verso descrive il ritorno di Avrahàm con i suoi servi, come mai anche Yitzchàk non viene menzionato?
Risposta: La tua è una domanda eccellente. Anche i commenti sul verso in questione chiedono la stessa domanda, citando la risposta del commento Targum Yonatàn, egli asserisce che anziché tornare a casa con il padre, Yitzchàk andò direttamente a studiare Torà nella Yeshivà di Shem e Ever (vedi Rashì in Genesi 25:22).
Ci sono diverse interpretazioni sul perché Yitzchak andò subito lì anziché andare a casa con Avrahàm. Secondo un commento, Avrahàm temeva che se i due restassero insieme, la gioia che avrebbero sicuramente provato per il fatto che Yitzchàk era rimasto in vita avrebbe dato ad intendere che essi non erano davvero pronti a sacrificarlo e quindi in un certo senso, dubitare del volere di D-o. Perciò si separarono fino a che l’emozione si fosse calmata (Siftè Cohen).
Non so se noi comuni mortali abbiamo il potere e il dovere di raggiungere questo livello di altruismo. Posso dire però, che è questo tipo di impegno, rovvero evitare di nutrire un sentimento che possa indicare un desiderio contrario alla volontà di D-o, è quello che ha formato l’emunà, la fede che Avrahàm ha lasciato in eredità ai suoi discendenti, il popolo Ebraico.
Questo tipo di fede è racchiuso nell’essenza dell’anima di ognuno di noi.
Rav Baruch S . Davidson per gentile concessione di Chabad.org
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