Avrahàm mandò il servo Eli’èzer nel luogo della sua nascita a cercare una moglie per suo figlio Yitzchàk. Arrivato al pozzo della città, Eli’èzer pregò D-o che gli mandasse qualche segno per capire quale ragazza sarebbe stata quella giusta per il figlio del suo padrone. “Prima ancora che terminasse di parlare”, dice la Torà, “ecco uscire Rivkà... con la sua brocca in spalla” (Bereshìt 24, 15).
La preghiera di Eli’èzer fu quindi accettata subito. Il Midràsh dice, infatti, che le richieste di tre persone furono accettate immediatamente: quelle di Eli’èzer, Moshé e del re Shelomò.
Per quanto riguarda la richiesta di Moshè, la vicenda riguarda Korach il ribelle, che a seguito della sua richiesta, fu immediatamente inghiottito dalla terra.
Mentre per Shelomò, il riferimento è alla preghiera con la quale inaugurò il primo Tempio di Gerusalemme, quando invocò la presenza divina e questa subito scese attraverso una fiamma celeste sull’altare. Forse ciò che il Midràsh vuole sottolineare non è tanto la grandezza dei personaggi quanto l’importanza delle loro richieste.
Le tre richieste citate dal Midràsh potrebbero essere legate alla rivelazione Divina che può manifestarsi: nel mondo, nell’ uomo e nella Torà. Shelomò, che pregò per la presenza Divina nel Tempio, rappresenta la rivelazione di D-o mondo. Moshè chiese al Sign-re di far capire a tutti che Lui si manifesta attraverso i Suoi profeti, e questa è la manifestazione che avviene attraverso l’uomo.
La preghiera di Eli’èzer invece si riferiva alla presenza di D- o nella Torà. Qual’è il legame tra Eli’èzer e la Torà? La ricerca di una moglie per Yitzchàk è riportata dettagliatamente nella parashà e addirittura, quando Eli’èzer raccontò l’accaduto alla famiglia di Rivkà, la storia viene ripetuta di nuovo, nonostante la Torà sembra sempre risparmiare le parole, traendo persino Halachòt importanti da singole lettere. “È più importante il racconto dei servi degli avi, che la Torà dei figli”, dicono quindi i saggi.
Il legame di Eli’èzer con la Torà era talmente forte che la sua preghiera, a differenza da quelle di Moshè e Shelomò, venne esaudita “prima ancora che terminasse di parlare”.
Da rav Shalom Hazan, basato sulle opere del Rebbe di Lubavitch זי“ע
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