A fare lutto per Sara e a piangerla (Genesi 23, 2). Rashi spiega: il racconto della morte di Sara segue immediatamente quello della legatura di Yitzchak. Quando infatti Sara ricevette l’annuncio che suo figlio era stato legato sull’altare e che era già pronto per essere immolato e poco mancava che lo fosse già stato, la sua anima uscì da lei ed ella morì (cf Pirqé de Rabbi Eli’ezer XXII).

Machpelà: era chiamata così perché era composta da una parte inferiore e da una superiore (cf ‘Eruvin 53a. Il termine Machpelà è fatto derivare dal verbo kafal, raddoppiare). Altra spiegazione: era chiamata così perché era “doppia” a motivo delle coppie sepolte in essa.

Il Signore D-o del Cielo che mi ha tolto dalla casa di mio padre (Genesi 24, 7). Avrahàm non disse: «D-o del cielo e D-o della terra», mentre prima aveva detto: «Ti farò giurare per il Signore, D-o del cielo e D-o della terra». Avrahàm disse al servitore: «Il Signore è “ora” D-o del cielo e D-o della terra, perché io ho reso familiare il suo Nome sulla bocca degli uomini, ma quando Egli mi fece uscire dalla casa di mio padre era soltanto “D-o del cielo” e non “D-o della terra”, perché gli uomini non lo conoscevano e il suo Nome non era familiare sulla terra (cf Bereshit Rabba LIX, 6).

Disse: «Di chi sei figlia?… (Genesi 24, 23). Eli’ezer le chiese questo solo dopo averle dato i doni, perché confidava nel fatto che, per merito di Avrahàm, il Signore Benedetto Egli sia, avrebbe assicurato la riuscita del suo viaggio.

Yitzchak condusse Rivka nella tenda di Sara sua madre (Genesi 24, 67). Egli la introdusse nella tenda ed ella divenne esattamente come sua madre Sara.

Il testo significa: Yitzchak la introdusse nella tenda ed ecco: ella era sua madre Sara. Infatti, finché Sara era in vita una lampada ardeva dall’inizio di uno Shabbat all’altro, una benedizione era sempre nella pasta che ella preparava e una nube stava sospesa sopra la tenda (la nube della Gloria di D-o). Da quando Sara era mancata, tutte queste cose erano cessate: quando però venne Rivka esse tornarono (Bereshit Rabba LX, 16).

… concubine… (Genesi 25, 6). Il termine è scritto in modo difettivo (senza la lettera yud, come fosse un singolare); Avrahàm aveva in effetti una sola concubina, perché Hagar e Qeturà sono la stessa persona (Bereshit Rabba LXI, 4). La differenza tra mogli e concubine consiste nel fatto che le prime ricevono un contratto di matrimonio, mentre le altre no. Così è stabilito nel Talmud (Sanhedrin 21a), in merito alle mogli e alle concubine di re David.

Lo seppellirono Yitzchak e Ismael… (Genesi 25, 9). Da qui apprendiamo che Ismael si era pentito e aveva lasciato la preminenza a Yitzchak (Baba Batra 16b). È questa la felice vecchiaia di cui si parla a proposito di Avrahàm.

Questi sono gli anni della vita di Ismael… (Genesi 25, 17). Rabbi Chiyya bar Abba disse: «Per quale motivo vengono enumerati gli anni di Ismael? Per ricavare, attraverso di essi, gli anni di Ya’aqov (Yevamot 64a). Dal computo degli anni di Ismael si deduce che Ya’aqov frequentò la scuola di ‘Ever per 14 anni, dopo essersi separato da suo padre e prima di andare da Lavan. Infatti proprio quando Ya’aqov si separò da suo padre, Ismael spirò, come sta scritto: Allora ‘Esav andò da Ismael (Genesi 28, 9). Questo è spiegato alla fine del capitolo Niqret del trattato Meghillà (17a).

Spirò… (Genesi 25, 17). Questo particolare verbo è usato solo in riferimento ai giusti (Baba Batra 16b).