E D-o si rivelò ad Avrahàm-Abramo e gli disse : “Ai tuoi discendenti darò questa terra” (Genesi 13 :17). "E D-o gli disse: sono D-o che ti ho fatto uscire da Ur Kasdim per darti questa terra in eredità (Genesi15:7).

Yehoshua-Giosuè, successore di Moshè-Mosè, conquistò Eretz Israel- la Terra d’Israele nel 1272 prima dell’era volgare. Più di quattrocento anni dopo, il re Salomone vi costruì il primo Bet Hamikdàsh-Tempio. Nel 450 p.E.V., Nabuccodonosor, re di Babilonia, espugnò il regno del sud, demolì il Tempio e la maggior parte degli israeliti fu deportata.

Passarono settant’anni e, guidati da Ezra, gli ebrei rimpatriarono ed eressero il secondo Bet Hamikdàsh che durò quattrocentovent’anni fino a che i Romani lo distrussero nel 69 d.E.V., con la conseguente dispersione di Israel nel mondo intero. I due periodi divergono spiritualmente e materialmente: infatti sotto la direzione di Yehoshua, il popolo ebraico conquistò la terra e riuscì a stabilirvi l’autorità ebraica, allorchè condotti da Ezra, esso vi si riinstallò con l’autorizzazione degli imperatori persiani che dominavano a quel tempo la regione intera. Durante tutto quel periodo, la Terra Santa era sottommessa all’egemonia politica di imperi stranieri: i Persiani, i Greci e i Romani, eccetto la breve parentesi dei settant’anni d’indipendenza ottenuta grazie alla rivolta dei Maccabim.

Sembrerebbe, pertanto, che il primo Tempio avesse una certa superiorità spirituale a raffronto del secondo. Tuttavia, una legge fondamentale inerente allo statuto legale di Eretz Israel prevede il contrario: il nostro legame con essa ebbe une senso più profondo e più durevole nel periodo di Ezra che in quello di Yehoshua.

In effetti, se la santità della terra è intrinseca e permane a prescindere da condizioni esterne, la sua santità halachica- legale dipende dalla sua possessione da parte del popolo: impadronendosene, esso la “santificò” delimitandone le frontiere all’interno delle quali l’applicazione delle mitzvòt-comandamenti era possibile. La santificazione con Yehoshua fu provvisoria, e quando il popolo fu esiliato in Babilonia, la terra riacquisì il suo statuto legale di “non santa". Con Ezra, invece, il suo carattere sacro fu permanente con effetto ad vita æternam, indipendentemente dalla distruzione del secondo Bet Hamikdàsh: ad oggi, le frontiere per quanto riguarda l’adempimento alle mitzvòt “a territorialità limitata” sono quelle fissate all’epoca del secondo Tempio.

A corroborare quest’idea, disponiamo dei succitati versetti della Genesi: nel primo, D-o parla di dono e

nel secondo di eredità. Nel caso di un offerta, è il donatore a imporre le sue condizioni - come, quanto e quando vorrò - mentre i diritti di un ereditiero sono indiscutibili e irreversibili. Cronologicamente, così accadde: dapprima, il dono fu temporario e sottoposto a delle condiziio, ma successivamente l’ereditarietà della Terra ha trasformato la sua appartenenza a noi in eterno, niente e nessuno potrà toglierci questa nostra eredità!

Likutè Sichòt